Nella due giorni di congresso, dalla Sala Italia della Mostra d’Oltremare, tutti i massimi esponenti del PDL hanno rilasciato importanti dichiarazioni.
A cominciare è il governatore Caldoro, che inaugura l’incontro, detta le linee generali: “Siamo in una situazione dove occorre responsabilità – afferma il governatore della Campania – Con un approccio “di servizio” puntiamo a recuperare la credibilità che in parte abbiamo perso”. Poi lancia pesanti accuse verso gli ultimi provvedimenti della commissione Ambiente in Senato, che di fatto bloccherebbero lo smaltimento dei rifiuti campani fuori regione: “E’ un atto irresponsabile, il Senato aveva deciso una linea, e questo significa che il Mezzogiorno deve far valere le sue ragioni, le sue soluzioni e le sue proposte nell’interesse del paese». Per Caldoro c è la necessità «di riuscire a creare una squadra forte che difenda gli interessi del Mezzogiorno. Poi si sofferma su alcuni dubbi riguardo l’esclusività del tesseramento inteso come atto di piena delega per la rappresentanza nel partito: “Sono affezionato al modello americano – spiega – Cambiano i programmi ma non cambiano i partiti, invece qui in Italia succede l’opposto”. Infine ringrazia il sindaco di Castellamare Luigi Bobbio per “aver messo in campo anche la sua fisicità nel contrastare episodi camorristici”, riferendosi all’episodio ormai famoso della processione.
Il neo commissario Nitto Palma interviene subito con parole dure. In merito al caso scoppiato a Castellammare di Stabia con il tesseramento nelle fila del Pdl della moglie di un boss: “Pennasilico dice che non albergano solo anime candide nei partiti? Credo che abbia perso una buona occasione per stare zitto, neanche in magistratura sono tutte anime pure – afferma il commissario – E’ solo una squallida provocazione. Siamo un grande partito, non possiamo conoscere tutti i nostri tesserati, né siamo in grado di studiare le vite dei tesserati: il controllo dei tesserati deve avvenire in modo non pregiudizievole”. Il commissario tocca quindi anche il tema della giustizia: “Noi vogliamo essere onesti quando si parla di giustizia, non vogliamo fare come il PD che utilizza la magistratura come paravento politico: come d’altronde testimoniano le ultime primarie del PD a Napoli”.
Il Presidente della Provincia Luigi Cesaro interviene chiarendo alcuni temi sul suo futuro: “Il mio – ha chiarito – sarà un mandato a termine, fino alle Politiche del prossimo anno. Il tempo necessario per favorire il rinnovamento della classe dirigente per poi lasciare spazio ai giovani, sindaci e consiglieri che si stanno facendo valere sul territorio. Sarò contento di farmi da parte al momento giusto, anche l’esperienza alla provincia volge al termine”.
Nel giorno di chiusura del congresso è la volta del mai dimenticato ex coordinatore regionale, Nicola Cosentino. La platea gli riserva una vera e propria standing ovation e il discusso leader PDL inizia subito con un attacco: “La sentenza dell’Utri ha dimostrato che non esiste il concorso esterno” – afferma – le accuse nei miei confronti sono state una manovra orchestrata da certa politica e da certi pentiti per togliermi dalle palle” e ha concluso dicendo: “Ma stiano tranquilli questi signori, perché finchè avrò fiato continuerò a combattere per questo partito, che è contro la camorra, e per cambiare questa regione”.
Mario De Angelis