Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “San Giuseppe Vesuviano”, poco dopo le 8 di lunedì mattina, sono intervenuti in via Scudieri presso una ditta di riciclo, ove un dipendente si era tranciato un braccio utilizzando un’apparecchiatura per il taglio di cavi in metallo.
I poliziotti, dopo aver soccorso la vittima e recuperato l’arto, hanno effettuato accurate indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Gli agenti della Polizia Scientifica hanno effettuato rilievi fotografici al fine di accertare la dinamica dell’evento.
Al momento dell’infortunio erano presenti nella ditta 8 dipendenti che hanno indicato un luogo diverso da quello ove era avvenuto l’incidente.
La macchina taglia cavi, indicata quale attrezzo responsabile dell’amputazione del braccio, non presentava macchie ematiche per cui i poliziotti hanno proceduto ad un’accurata ispezione dell’intera area.
All’interno di un altro capannone, completamente abbandonato ma comunque attrezzato al taglio di cavi in acciaio, gli agenti hanno riscontrato diverse macchie ematiche su di un cavo e poco distante un guanto ed un paio di occhiali.
La vittima, A. C. 50enne di Castello di Cisterna, è attualmente ricoverato presso l’ospedale Pellegrini in prognosi riservata.
Gli 8 dipendenti della ditta sono stati denunciati in stato di libertà all’A.G. per i reati di favoreggiamento personale e frode processuale; l’amministratore della società A. P. 48 anni, in qualità di datore di lavoro è ritenuto responsabile della violazione degli artt. 437 C.P., 374 C.P.; art.590 c.p. Com.3.