Scontro a distanza tra i componenti della scuola calcio Leucopetra e l’Amministrazione Comunale di Portici. A scatenare le polemiche sono state le parole al vetriolo usate dai dirigenti della scuola calcio in un manifesto apparso in città nei giorni scorsi. L’accusa rivolta al primo cittadino della città della Reggia – dai dirigenti della Leucopetra – è di non aver rispettato la promessa fatta ad inizio stagione calcistica, ovvero rimborsare la società delle spese affrontate per i propri associati appartenenti alle fasce deboli. Nella fattispecie, il comune avrebbe segnalato una ventina di bambini “a rischio” alla società Leucopetra, con la promessa di rimborsare a fine stagione le spese affrontate, quantificate in 2.100 euro. Inoltre, sempre secondo i dirigenti della società calcistica, il comune avrebbe “preteso” il pagamento del fitto dei campetti utilizzati durante l’anno, per una spesa totale di 1.600 euro. “Grazie – titola in maniera ironica il manifesto affisso dai dirigenti della Leucopetra calcio – a Vincenzo Cuomo sindaco ed attuale assessore allo sport del comune di Portici per aver interrotto dopo 21 anni di attività di scuola calcio l’ASD Leucopetra perché debitrice di circa 1.500 euro. Le ricordiamo che per la stagione calcistica 2011/2012 alla suddetta associazione sono stati assegnati 15 bambini appartenenti a famiglie disagiate segnalateci dal servizio sociale del comune di Portici con la promessa di aver rimborsato parte delle spese che è pari a 2.100 euro circa. Non solo – si legge nel manifesto – la sua promessa è venuta a mancare ma addirittura dal 1 giugno 2012 ha negato l’accesso ai campi sportivi a circa 120 bambini”.
L’intervista. Per far luce sulla questione, abbiamo contattato il dirigente dell’ASD Leucopetra, Alessandro Casella, per rivolgergli alcune domande.
Nel manifesto da voi affisso si leggono accuse pesanti. Ma cosa è successo?
“Il 3 giugno scorso, in occasione della festa dello Sport che si è tenuta presso il campo San Ciro, il sindaco Enzo Cuomo non voleva far entrare i bambini della mia società sul terreno di gioco perché siamo debitori verso il comune di 1.500 euro circa. In un secondo momento, dato che le mamme dei calciatori hanno protestato per il comportamento del primo cittadino, abbiamo avuto il permesso di entrare in campo e partecipare al gioco”.
Sempre nel manifesto si legge che siete debitori di 1.500 euro verso il comune, ma anche creditori di 2.100 euro. Facciamo chiarezza.
“Da circa venti anni, accogliamo nella nostra società bambini appartenenti alle fasce deboli e il comune ci rimborsa le spese che
affrontiamo. L’accordo è che noi prendiamo questi bambini e l’amministrazione ci versa questo contributo. L’accordo, finora, è sempre stato verbale. Da quest’anno il sindaco ha deciso che non ci darà questo contributo, segnando di fatti il fallimento della mia società, dato che non potrò affrontare ulteriori spese. Tutti i bambini che trovavano accoglienza nella nostra società saranno
costretti a giocare per strada. Le dirò di più. Oltre alla negazione del contributo, il primo cittadino vuole i soldi del fitto dei campi per questa stagione calcistica. Precisamente, dovremmo versare al comune 1.600 euro. Dato che il sindaco è venuto meno all’accordo, chiesi se almeno potevamo non pagare i fitti, dato che abbiamo già affrontato tante spese con relativi sacrifici”.
Ma la sua società non è l’unica che accoglie i bambini delle fasce deboli. Perché dovreste godere di questo rimborso?
“E’vero che anche le altre società accolgono bambini di fasce deboli, ma in quantità molto inferiore alla nostra. Noi ne accogliamo
circa una ventina all’anno, le altre invece due, massimo tre bambini”.
E i soldi che i genitori versano nelle vostre casse?
“La retta che i genitori versano alla nostra società serve a pagare il mister e il fitto dei campi. La cifra è talmente irrisoria che il
nostro bilancio non si chiude mai con il segno positivo”.
Dal Comune. Per far luce sulla spinosa questione, abbiamo contattato il primo cittadino Enzo Cuomo, che ci ha invitato nell’ufficio Sport di palazzo Campitelli. In una nota che l’ufficio ci ha mostrato, emerge che i dirigenti della società Leucopetra
calcio sapevano del pagamento di 1.600 euro per il fitto dei campi. Tuttavia la somma è stata dilazionata in due tranche da 800 euro. La prima è scaduta il 31 maggio scorso, mentre la seconda tranche scadrà il 30 giugno prossimo. “In caso di inadempienza – si legge nel documento -, il rappresentante dell’ASD Leucopetra che firma il documento è reso edotto che la pratica verrà trasferita
all’avvocatura municipale per il recupero coatto della somma dovuta e per la società saranno inibiti gli allenamenti sugli impianti per il prossimo anno sportivo”. Inoltre, dal comune fanno sapere che non è possibile elargire contributi alle numerose società che ogni anno, in maniera gratuita, ospitano nelle loro società bambini di famiglie meno ambienti.
Andrea Scala