Nuove moto per i vigili urbani di Ercolano, ma è subito polemica

Nuove moto per i vigili urbani di Ercolano: ed è subito polemica. I cittadini interdetti si chiedono come mai l’amministrazione comunale abbia pensato di sostituire i veicoli di servizio senza prima provvedere a rinforzare un presidio di Polizia Locale che ormai tra invalidi e cause di servizio può contare su ben poche unità operative sul territorio. A tal proposito è doveroso ricordare che Ercolano è considerata da sempre zona ad alto rischio camorristico per non parlare della criticità logistica dell’area in questione praticamente situata ad un tiro di schioppo dal Vesuvio nella tristemente nota “zona rossa”. “ Non si può lasciare al caso nulla – ha commentato l’esponente del PDL Aniello De Rosa- soprattutto in materia di sicurezza: le unità di Polizia Municipale vanno aumentate in tempi utili se si vuole garantire alla cittadinanza  un adeguato monitoraggio del paese.  Qui sembra di assistere a parate e show più o meno interessanti ma dai contenuti miseri per la crescita socio culturale di Ercolano. Sono certo che l’amministrazione comunale vorrà interrogarsi sulle modalità operative ad oggi messe in essere che lasciano francamente interdetta buona parte della società civile”. Ma facciamo due “calcoli”: con un’anzianità di servizio media superiore ai 20 anni  e con supporti logistici del tutto inadeguati forse l’ultimo dei problemi del comando vigili di Ercolano era quello di provvedere alla sostituzione di moto in passato raramente visibili per la città se non in determinate manifestazioni .Il timore è che dopo i successi encomiabili dell’associazione antiracket che ha di fatto messo in ginocchio la malavita locale qualche amministratore o dirigente locale si sia fatto prendere un “po’  la mano”  volendo dimostrare a tutti costi la presenza sul territorio delle uniformi indigene non si comprende però ancora con quale forza lavoro. Eppure in una delle ultime apparizioni pubbliche a Ercolano lo stesso Tano Grasso aveva ammonito i residenti  : “  Non abbiamo vinto la guerra alla malavita ma solo una dura battaglia – aveva declamato Grasso- ed è questo un concetto che va tenuto ben presente se non si vuole correre il rischio di concedere nuovamente spazio al crimine organizzato. Mai abbassare la guardia ma potenziare al massimo il monitoraggio di questa perla dell’hinterland vesuviano”. Speriamo che il buon senso prevalga sulla sete di protagonismo di chi forse non conosce il prezzo altissimo pagato anni addietro da Ercolano in termini di agguati camorristici.

Alfonso Maria Liguori

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