Morire fa parte della vita, è un processo biologico dal quale nessun mortale può sottrarsi, è un dolore che si acutizza ad ogni battito di ciglia, ma è un processo naturale. Torre Annunziata 14 luglio, sole battente… funerali di un giovane uomo di 26 anni, qualche mese fa aveva appreso di essere condannato da una leucemia fulminante, sposato con moglie e due splendide perle, ha lottato finchè ha potuto, ma poi… ecco, questo non vuole essere un epitaffio solenne dove si snocciolano solo belle parole per il defunto, ma la cronaca di un affetto e di uno strazio che ha commosso tutta la città. Un coro in una chiesa enorme, quello dei ragazzi di Torre, che spesso vengono accomunati per la violenza e quanto di più cattivo si possa dire di loro, ma ieri hanno pianto lacrime di dolore, con quelle magliette tutte uguali dei club oplontini, hanno mostrato la loro solidarietà stando vicini alla famiglia ed accompagnando la bara dall’uscita della grande Chiesa dello Spirito Santo inneggiando cori da stadio e d’amore. Questa città non finisce mai di stupire e ancora di più i messaggi sui media ed il dolore espresso anche da rappresentanti del tifo rivale…corallini e nocerini uniti nel dolore per la morte di questo ragazzo che in pochi anni di vita ha saputo calamitare attorno a sé, l’affetto di centinaia di persone. Lui che per portare avanti la sua famiglia, lavorava facendo i mercati con il padre, lui che non ha mai pensato di lasciare questa meravigliosa terra, lui che ha tanto amato la moglie ed i suoi due gioielli, lui che ha amato il Savoia con la stessa intensità con cui si ama la vita, ora ha deciso di prendere un posto nella tribuna più alta del Giraud superiore, dove troverà tanti fratelli savoiardi che lo accoglieranno. Ciao Fabio veglia sui tuoi amori e grazie per aver vissuto una vita degna.
Ernesto Limito