Fa discutere a Ercolano lo stato di conservazione dell’approdo borbonico di Villa Favorita. Troppe le incongruenze a monte di un mancato processo di bonifica sulla carta in programma da sempre ma poi sistematicamente accantonato per la mancanza di fondi e per l’inspiegabile sufficienza con la quale il governo locale ha da sempre trattato una delle questioni più spinose della cittadina vesuviana. “ In qualità prima di medico e poi di esponente politico – ha commentato l’esponente del PdL Aniello De Rosa – non posso astenermi dal manifestare sconcerto per il penoso stato di conservazione in cui versa uno dei siti più rappresentativi di Ercolano. Con l’epatite virale endemica in paese e con un permesso di balneazione che ha convinto francamente ben pochi addetti ai lavori non comprendiamo l’eccessiva macchinosità delle istituzioni nell’avviare un processo di riqualificazione di cui la zona necessita da sempre”. A Ercolano tra i residenti c’ è molta confusione : la gente non sa più a chi credere disillusa da promesse vane sbandierate in periodo elettorale. Il cittadino ercolanese si sente abbandonato di fatto da una classe dirigente locale forse troppo presa da vicende personali per accorgersi del malcontento giustificato che a macchia d’olio si stende sulla città. “ L’ emergenza igienico sanitaria – ha concluso De Rosa- non va sottovalutata soprattutto in relazione al particolare periodo dell’anno e alle alte temperature che lo contraddistinguono. Ormai in prossimità dell’approdo borbonico di Villa Favorita , nell’area marcatale e in altri punti centrali di Ercolano sono visibili grossi ratti a qualsiasi ora del giorno per non parlare degli insetti dalle potenzialità nocive sull’uomo rilevanti. Ci chiediamo come mai non sia stata effettuata una massiccia derattizzazione e come non si sia proceduto a trattare la zona in modo da quanto meno limitare il numero degli odiosi insetti che infestano l’area. L’evoluzione socio economica di un territorio non può prescindere dalla tutela igienico sanitaria dello stesso : ci auguriamo che almeno su questo punto l’assise tutta convenga e lo stesso sindaco Vincenzo Strazzullo avvii quanto prima un processo di riqualificazione reale e duraturo che conferisca alla comunità più rappresentativa dell’hinterland vesuviano spessore e immagine agli occhi del palinsesto turistico mondiale”.
Alfonso Maria Liguori









