
Estate all’insegna della crisi commerciale a Ercolano. Molte gli esercizi a chiudere battenti per il prossimo settembre in un paese dove i “cedesi attività” non si contano più. Sono passate settimane dalla tragica scomparsa di Antonio Formicola, fioraio ercolanese che si è tolto la vita dopo aver manifestato dal palazzo di città contro le lentezze burocratiche di una macchina comunale incapace persino di creare spazi per la sosta riservati alle già tanto penalizzate attività commerciali indigene. La politica è di fatto “in vacanza” : nessuna novità il copione resta sempre lo stesso. Sembra quasi che si cerchi di assuefare l’opinione pubblica all’immobilismo pensando già a quali stratagemmi adottare per giungere dalla fine dell’estate più rapidamente possibile alle ferie natalizie e poter dire “ se ne parla dopo natale”. I residenti sono esasperati : mai si era subito un simile immobilismo che fa rimpiangere l’ex sindaco Nino Daniele una volta tanto criticato per le origini non ercolanesi e quindi ritenuto poco conoscitore delle problematiche comunitarie. L’attuale sindaco Vincenzo Strazzullo è ercolanese DOC, nato e cresciuto nel cuore del mercato di Pugliano : ebbene ora ci si interroga avviliti su quanto di buono e concreto per il suo paese il camice bianco Strazzullo abbia ad oggi realmente prodotto, quanto poi in realtà sia valso essere nativi del posto se poi non si è mosso un dito per quanto meno arginare il mare di guano che da tempo sommerge Ercolano. Persino i mass media preferiscono trattare argomenti legati a vecchi episodi di nera piuttosto che rinunciare a trattare di un paese in cui di fatto non succede mai niente di “buono”. Squadra che perde si cambia ma a Ercolano invece si premia. Si era parlato dopo l’episodio drammatico di Formicola di dimissioni nella Giunta, di cambi dirigenziali all’interno della macchina comunale ma puntualmente nulla è stato poi messo in essere di quanto paventato. In questo guazzabuglio i turisti continuano tristemente a deridere le inefficienze recettive di una località turistica campana ormai in agonia.