Sant’Antonio Abate: il dramma degli abbattimenti

abbattimentiLa battaglia legale resiste per poche settimane ma, alla fine, non riesce a scongiurare l’intervento delle ruspe. E’ cominciata mercoledì mattina l’autodemolizione della casa abusiva appartenente alla famiglia Mercurio. Si tratta di un edificio abitato da 6 persone (padre, madre e 4 figli), situato in via Roma ed esteso su una superficie di circa 60 metri quadrati. Un abuso di necessità, commesso nel 1998 e che rappresentava l’unica abitazione di una famiglia di onesti lavoratori. A poco sono serviti i due condoni pagati e gli ultimi tentativi di salvare quella casa incastrata tra i vicoletti di via Roma. La macchina degli abbattimenti non si è fermata e continuerà a lavorare anche nelle prossime settimane in tutta l’area stabiese – sorrentina. La lunga giornata di “passione” per la famiglia Mercurio è cominciata alle 7, quando sono arrivate le ruspe chiamate (dopo la sentenza esecutiva della Procura di Napoli) per risparmiare sui costi di demolizione. Sul posto anche vigili e carabinieri. E c’è stata grande apprensione per le urla e i pianti dei componenti del nucleo familiare. Si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza, insieme ad un assistente sociale per dare sostegno alla famiglia. “Siamo stati trattati in modo disumano – afferma la signora Mercurio in lacrime -. Hanno abbattuto la nostra casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, e adesso ci ritroviamo soli, traumatizzati da quest’evento. Dal Comune ci avevano detto di non preoccuparci, che avrebbero comunque acquisito l’edificio per evitare l’abbattimento. Ma è stato tutto inutile e adesso non sappiamo dove dormire, visto che dobbiamo rifarci una nuova vita”. Sulla vicenda sono intervenuti anche i leader dei comitati antiruspe. “Siamo solidali con la famiglia Mercurio – afferma Michelangelo Scannapieco, presidente di Diritto alla Casa -, composta da onesti lavoratori che, con sacrifici, limitazioni e privazioni, hanno costruito una casa per sé e i propri figli. La verità è che negli ultimi anni siamo stati presi in giro dai politici di turno che, facendo leva sulle nostre preoccupazioni, hanno preso i voti di queste persone promettendo l’impossibile. I magistrati della Procura non fanno altro che compiere il proprio lavoro – continua -, per questo gli unici responsabili di questo dramma sono i politici, di ogni schieramento”. Ma l’attività delle ruspe non si ferma. Nelle prossime settimane altri abbattimenti interesseranno l’area stabiese – sorrentina. In questi giorni la Procura di Torre Annunziata sta notificando ai singoli Comuni numerose sentenze definitive. Tra gli immobili da demolire, ci sono due villette realizzate a Castellammare, nella zona archeologica di Varano. Ancora, le ruspe entreranno in azione per abbattere alcuni edifici abusivi situati tra Lettere, Agerola e Pimonte. Analoga sorte per diversi edifici fuorilegge a Torre del Greco e in penisola sorrentina.

Francesco Ferrigno

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