“Ministro Bray corra a Pompei, prima di ogni altro, a constatare di persona che la situazione è drammatica ed è fuori controllo, con un crescendo allarmante di crolli diffusi.
Qui il vento e le piogge stanno sfregiando, in moltissime zone, ufficialmente ignote, un corpo morente.
Dire oggi che a metà dicembre dovrebbe iniziare, con un primo lotto di lavori, l’attività di “messa in sicurezza” di tre regioni, tra le più flagellate dai crolli, equivale ad una beffa.
Infatti, la messa in sicurezza delle aree più precarie degli scavi di Pompei, avrebbe dovuto essere la prima necessaria attività del “Grande Progetto” cofinanziato dall’Unione Europea. Invece, solo oggi, apprendiamo ufficialmente dal Ministro Bray che unicamente un primo lotto di lavori, dovrebbe partire a metà dicembre. Tale annuncio, rammarica constatarlo, equivale ad ammettere che lavori urgenti come la messa in sicurezza di Pompei, vedranno l’avvio dei lavori con oltre un anno di ritardo rispetto alla partenza del primo cantiere del Grande Progetto Pompei”.
Antonio Irlando
Osservatorio Patrimonio Culturale