Insigne è un patrimonio calcistico napoletano

lorenzo insigneLorenzo Insigne, talento calcistico di Frattamaggiore, sta attraversando un periodo difficile della sua carriera. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, ove già si intravedevano le stimmate del campione, fu mandato in prestito in campionati inferiori (in Lega Pro e serie B). Il Napoli non l’ha mai ceduto a titolo definitivo perché ha sempre creduto nelle sue doti. A Foggia ed a Pescara, dove ha giocato prima di tornare a Napoli, ha avuto come tecnico Zeman, maestro di calcio e gran rifinitore di talenti. Insigne, oltre a diventare un punto di forza dei satanelli e degli abruzzesi, ha segnato pure numerose reti in entrambe le società. Con tali peculiarità è rientrato a Napoli, entrando a far parte della rosa di Mazzarri, sebbene non da “titolarissimo”. Il tecnico di San Vincenzo, infatti, gli concedeva poco spazio in prima squadra, preferiva Pandev. Benitez invece gli sta concedendo maggior minutaggio, lo ritiene idoneo al suo modulo a trazione anteriore. Il talento di Frattamaggiore, sebbene stia fornendo un ottimo contributo di gioco ed assist, non ha ancora realizzato una rete in campionato. Crediamo, a differenza di qualcuno, non sia un problema perché sul fronte offensivo c’è chi provvede a ciò: Higuain, Callejon, Hamsik, Mertens, finanche Dzemaili. Di Insigne apprezziamo la genialità in campo, come riesce a leggere il gioco, i suoi lanci in profondità, le verticalizzazioni ed il sapiente tocco di palla. Condividiamo in pieno il pensiero di Arrigo Sacchi quando sostiene che “Insigne è il calcio”. Detto da lui poi ha una valenza notevole. Qualche tifoso da strapazzo, invece, ha iniziato a criticarlo o addirittura fischiarlo: da non credere. Vorremmo poi conoscere i buontemponi che hanno coniato per lui il soprannome di “Nunsigne”. Se la mettiamo su questo piano, allora, a noi piace definirlo “Insignerà” perché prima o poi si sbloccherà e tornerà a fare gol d’autore come quello realizzato, su punizione, contro il Borussia al San Paolo. Il portiere del Dortmund, infatti, nel tentativo di parare la velenosa punizione, culminata poi in rete, si stava fracassando la testa contro il palo. Ecco questi sono i colpi da maestro, le prerogative di Lorenzo, il magnifico. Smettiamola quindi con le sciocchezze, sosteniamo il ragazzo e cerchiamo di tollerare qualche forzatura in area di rigore. Insigne scalpita, si vuole sbloccare, nella sua carriera non ha mai attraversato periodi di astinenza da gol come l’attuale. Se qualche volta, invece di servire il compagno smarcato, tira in porta e sbaglia, non glielo facciamo pesare: Lorenzo Insigne è un patrimonio calcistico napoletano. Parafrasando il discorso finale di Al Pacino in un noto film, diciamo alla tifoseria napoletana: “Non lo distruggete, proteggetelo, abbracciatelo, è un atteggiamento di cui un giorno andrete fieri…. molto fieri”.

Annibale Nuovanno

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