La Turris, è proprio il caso di dirlo, “mette in Croce” il Taranto, in una sfida che rappresentava un fondamentale crocevia per gli uomini di Pensabene. Potrebbe sembrare scontato, ma Croce gioca letteralmente da Dio e con una straordinaria tripletta permette ai suoi di tornare a respirare aria d’alta quota. I punti dal primo e dal secondo posto sono sempre gli stessi, rispettivamente cinque e quattro, ma i torresi hanno accorciato le distanze proprio sul Taranto, ora solo una spanna sopra.
Al momento, quindi, la Turris è quarta, a pari merito col Brindisi. Il merito, ovviamente, non va ascritto unicamente al formidabile attaccante ex Bisceglie, ma ad esempio al cambio di modulo pensato dal trainer biancorosso, il quale decide di schierarsi a specchio rispetto ai rivali. La mossa sembra funzionare, perché la difesa, che in fase di ripiegamento si trasforma a cinque, sembra imperforabile, mentre l’attacco riesce sempre a ripartire con velocità, ben sostenuto dal centrocampo. Leggere per credere: l’arbitro non ha ancora tolto il fischietto di bocca che Lacheheb ha già serve Croce in area, ma il centravanti non riesce ad avere un controllo felice. Non gliene vuole nessuno, perché dopo soli tre giri di lancette è proprio lui a far esplodere il “Liguori”, approfittando di un clamoroso errato retropassaggio del capitano pugliese, che praticamente lo mette a tu per tu col portiere: palla nell’angolino a destra e palla al centro. Galvanizzata dalla partenza sprint, la formazione di casa si rende completa padrona del campo, con un formidabile Croce più volte vicino al raddoppio. Bisognerà aspettare, però, il 40’ per il 2-0. Protagonista ancora l’asse Lacheheb-Croce: il primo libera in area il secondo con un tacco delizioso, l’altro si beve la difesa ospite, ma viene atterrato da Viscuso.
Rigore ed espulsione; risultato 2-0 (sempre di Croce) e Turris in superiorità numerica. Gli ospiti, però, non mollano e prima di andare al riposo riescono ad accorciare le distanze con Molinari, anche lui a segno dagli undici metri per atterramento in area di Mignogna da parte di Iovinella. Per uno che si chiama Croce potrebbe sembrare blasfemia, ma Croce è letteralmente “indemoniato”. Nemmeno l’intervallo riesce a placare il suo furore agonistico. Infatti, manca davvero poco che dopo soli tre minuti non faccia venire giù lo stadio, ma il suo tacco del gol dà soltanto l’illusione. Pochi istanti più tardi ancora i torresi in avanti con Lacheheb che sbaglia la misura dell’ultimo passaggio verso Corsale, il quale avrebbe dovuto soltanto spingere in rete. Il Taranto, comunque, non ne ha più e la Turris può tranquillamente gestire la gara, per chiuderla poi a dieci minuti dal termine, quando il numero nove corallino, sugli sviluppi di un’azione d’angolo, trafigge di testa Marani. La Turris ora avrà ben due settimane per preparare una gara ancora più importante di quella appena raccontata.
Al “Liguori” arriverà la capolista, ma prima i corallini osserveranno un turno di riposo, sperando nella frenata delle concorrenti. D’altronde i miracoli nel calcio non sono una rarità, specie se hai uno che si chiama Croce.
Michele Di Matteo