Fotografare significa racchiudere in un’immagine tutte le emozioni, le sensazioni, gli stati d’animo che trasmettono o possono trasmettere le persone e le cose che si hanno davanti l’obiettivo. Ecco cosa è stato fatto per il nuovo manifesto della festa dei gigli 2014: immortalare un momento tipico della festa, un giglio che balla, il paese in festa, persone emozionate davanti al loro simbolo religioso per eccellenza, felici e con le mani alzate al cielo.
Il simbolo religioso in questione è il Giglio del Salumiere 2012, anno tristemente ricordato da tutti i nolani per i brutti fatti accaduti nel volgere dell’ultimo giorno di festa. Lo slogan di quel giglio era appunto “Una Stagione di Fede Assoluta”, un anno, quello vissuto dalla famiglia Napolitano/Adrianopoli, maestri di festa, all’insegna della preghiera per San Paolino e di eventi che hanno sempre ottenuto un gran consenso da parte del popolo Paoliniano.
Protagonista del manifesto fu un rivestimento dedicato ai 19 caduti di Nassirya, disegnato dal cav. Ferdinando Napolitano, in arte Nandu’, e dal geom. Daniele Napolitano, i quali, prendendo spunto da un concorso per la realizzazione di un monumento ai caduti da realizzare alle spalle dell’Altare della Patria a Roma – concorso al quale parteciparono i due artisti, giungendo secondi – riuscirono ad inserire in quel rivestimento una serie di sensazioni, ovvero:
– Il dolore, rappresentato dall’angelo della morte che abbraccia a se 19 gigli a figurare i caduti di Nassirya;
– La salita al cielo delle 19 anime, riprodotta dal gioco di luci e ombre, progettata appositamente;
– La purezza delle anime, delineata da quel drappo color glicine, che tanto ha fatto discutere;
– Le tante guerre che ci sono nel Mondo, illustrate alla base del giglio, con una sfera divelta e squarciata dal dolore e dalla distruzione.
Girando un po’ sui Social Network, ho potuto leggere molti commenti positivi e anche tanti commenti negativi su questo manifesto. Qualcuno ha scherzato sul simbolo delle due dita al cielo; qualcun altro non ha capito il senso della foto e altri ancora, hanno fatto notare che il giglio preso in considerazione, fa capo ad un attuale membro della Fondazione Festa dei Gigli.
Ma, ad onor del vero, nel 2012 la Fondazione Festa dei Gigli non esisteva ancora e il fotografo Antonio Busiello non aveva nemmeno partecipato al concorso che poi lo avrebbe visto vincitore! Ecco, appunto, tutti questi commenti per una sola fotografia. Quante emozioni, quante sensazioni può suscitare un semplice scatto. E che bravura deve avere il fotografo per far si che ciò accada.
Anche io ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.