Crisi occupazionale a Ercolano. Sono anni che ci occupiamo di una questione delicatissima per la comunità degli scavi e lo abbiamo evidentemente fatto talmente bene da essere ancora una volta “emulati ” da altri organi di informazione. Lusinga l’idea di essere quanto meno riusciti ad attirare l’attenzione pubblica su un dramma che da decenni penalizza notevolmente i giovani ercolanesi. Tante promesse nel tempo, troppe e vane speranze abilmente sbandierate da politici preoccupati solo di raggiungere i propri meschini obiettivi. Basti pensare al sorteggio pubblico voluto dall’epoca sindaco e attuale onorevole Luisa Bossa per reclutare giovani inoccupati ercolanesi da impiegare nel ruolo di ausiliari del traffico.
Una nobile iniziativa sulla carta naufragata poi in una bufala colossale culminata con la risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice per morosità nei confronti del comune non che con il rinvio a giudizio di buona parte dei vigilini per palesi anomalie rilevate nei verbali elevati dagli stessi. Ci si chiede come mai l’onorevole Bossa abbia lasciato i giovani al proprio destino invece di vigilare sul rispetto dei diritti lavorativi degli stessi e soprattutto sull’affidabilità si una società aggiudicatrice dell’appalto quanto meno “discutibile”.
Gli stessi dipendenti del MAV ( museo archeologico virtuale) avanzerebbero diverse mensilità garantendo eroicamente comunque la normale apertura al pubblico della struttura. Per quanto poi riguarda il “capolarato” relativo al settore edilizio tanto ultimamente discusso sembra quasi di aver scoperto purtroppo l’acqua calda: ci si interroga invece sul perché solo oggi vengano a galla procedure poco chiare nell’assunzione e nella gestione degli operai e quale ruolo abbiano avuto i sindacati al di la delle normali funzioni sociali ricoperte. In sintesi : per rispetto della gente onesta di Ercolano, dei troppi giovani inoccupati basta con le veline e gli inciuci, chi sa parli e lo faccia nelle sedi istituzionali competenti.
Alfonso Maria Liguori









