Approvato il bilancio in seduta consiliare riparte a Ercolano la telenovela , datata e avvilente, delle “finte” beghe partitiche. Si ricompatta, almeno apparentemente, un Pd che a livello locale minacciava eclatanti scissioni e manovre demolitrici nei confronti dell’attuale primo cittadino Vincenzo Strazzullo che invece rimane ben saldo alla guida del paese. In molti tra gli addetti ai lavori sono pronti a scommettere sulla ricandidatura di Strazzullo e sul passo indietro last minute dei sedicenti antagonisti alla poltrona di sindaco Ciro Buonajuto e Antonio Liberti.
Dimissioni dell’assessore Antonio Liberti post approvazione del bilancio a parte questo miserabile quadro dimostra ancora una volta come a Ercolano nulla sia cambiato o meglio tutto si faccia perché nulla muti.
Con un’opposizione inesistente la città brancola nel buio nella speranza che la giovane ma già affermata toga Ciro Buonajuto decida realmente di scendere in campo e giocarsi la candidatura a sindaco all’interno di un partito in cui Strazzullo ancora una volta ha dimostrato di contare.
Si sa le famiglie storiche , quelle che fanno la differenza, a Ercolano sono numerose e dal consenso delle stesse spesso in passato è dipesa l’ascesa “a palazzo” del leader di turno. Solito copione, solite noiose comparse, solito disamore per il paese: i cittadini si chiedono quando questa miserabile farsa finirà in nome di un riciclo generazionale che a Ercolano stenta nettamente a prendere piede.
Oggi acerrimi nemici politici domani tutti amici magari intorno ad una tavola imbandita in qualche nota attività ristorativa del vesuviano : tante volte dopo accesi consigli comunali e conseguenti rotture irreparabili si sono visti poi i presunti nemici , nell’arco nemmeno di mezz’ora, seduti allo stesso tavolo intenti a consumare goliardicamente un buon bicchiere di vino.
Questa è Ercolano, questa l’amara realtà di una cittadina mal vista da sempre dalla vicina Portici e dalla confinante Torre del Greco proprio per l’approssimazione e l’inconcludenza con la quale si affrontano tematiche anche vitali per il buon vivere degli onesti contribuenti.
Alfonso Maria Liguori