Lo diciamo in tanti: pensare in grande per guardare al futuro! Si, vero, giustissimo. Ma sempre all’opera c’è chi pensa in piccolo, per fare poco e molto spesso niente. La loro becera filosofia è più o meno questa: galleggiare è meglio che remare!
A pensarlo sono quei tanti, ma non tutti, che alzano le spalle, le voltano, controllano che i confini e i “frutti” del proprio orticello sono al loro posto e comunicano: Ma chi se ne frega!
L’apparente mantenimento di privilegi, con il minimo sforzo, continuando a galleggiare, porta ad una conseguenza, grave come inevitabile. Quasi sempre la barca si capovolge, si affoga, si muore.
E’motivo di avvilimento, che oggi sta diventando soprattutto lievito per la rabbia,osservare che intere comunità sembrano ispirate dalla “filosofia del galleggiare”. La filosofia-cancro si declina in tante espressioni private e, cosa più grave, in significative espressioni pubbliche da parte di chi si occupa di gestione della vita e dei bisogni dei cittadini, siano essi amministratori o dipendenti di enti che erogano servizi di gestione dei beni comuni.
E qui la riflessione si complica. Molte realtà sembrano alla canna del gas. Di ossigeno e aria pura si ha bisogno. Ma respirare dilatando i polmoni costa fatica, e per molti è meglio restare in apnea. Prolungarla, però, provoca la morte, non solo civile.
Antonio Irlando