Il segretario del Pd di Torre Annunziata solleva lo spinoso problema della regolamentazione regionale per la cosiddetta “ecotassa”, il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi.
«Ad oggi la Regione Campania non ha avviato una vera politica di premialità, il peso dell’ecotassa si ripercuote sui cittadini già oberati da una situazione di crisi economica, questo tributo non può essere una ulteriore penalizzazione per la comunità. Inoltre la situazione disincentiva i Comuni ad avviare politiche di gestione virtuosa dei rifiuti, visto che anche chi produce meno rifiuti alla fine paga tanto» a parlare è Ciro Passeggia segretario del Pd torrese che annuncia di farsi portavoce di questa istanza ed invita tutti i segretari comunali del Pd e le altre forze politiche disponibili a fare quadrato per affrontare la questione. Il tributo in oggetto è stato istituito dalla legge n. 549 del 1995, in risposta alle politiche comunitarie in tema ambientale. In effetti l’ecotassa risponde a finalità ecologiche consistenti nel favorire la minore produzione di rifiuti ed il recupero dagli stessi di materia prima riutilizzabile. L’obiettivo sostanziale è quello ridurre la convenienza economica dello smaltimento mediante il tradizionale deposito in discarica od incenerimento, incentivando così le politiche di recupero di energia e materie prime dai rifiuti.
“Il tributo è versato nelle casse della Regione nel cui ambito territoriale è ubicata la discarica, – prosegue Passeggia – soggetto passivo è il gestore dell’impresa di stoccaggio definitivo con obbligo di rivalsa nei confronti di colui che effettua il conferimento, ovvero i Comuni e di conseguenza i cittadini. Nell’istituire il tributo nel lontano 1995, il legislatore nazionale si rimetteva alla legge regionale sia per la determinazione dell’ammontare dell’imposta ( entro limiti prestabiliti), sia per la disciplina dell’accertamento e della riscossione nonché per ogni altro aspetto non disciplinato dalla legge statale. Dal 2012 in Campania è entrata in vigore una nuova misura del tributo così come stabilita dalla legge regionale n.16 del 2010, nella quale non è prevista una disposizione che moduli l’ecotassa in base ad un effettivo criterio di premialità/penalità, basato ad esempio sul raggiungimento di percentuali di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio o sul quantitativo annuo pro-capite di rifiuti indifferenziati avviato a smaltimento. Il problema è proprio questo, mentre molte altre Regioni, in primis le Marche, stanno puntando ad un sistema di premialità, la Campania è rimasta al palo, prevedendo con la nuova misura del tributo solo un leggerissimo ed insufficiente regime agevolato per i rifiuti urbani e speciali provenienti da raccolta differenziata all’origine. La problematica si collega all’altra importante questione in materia di rifiuti, quella della totale assenza di una politica regionale di compostaggio dell’umido. Mentre i comuni di altre Regioni, come la Puglia, si sono mobilitati per spingere gli organi regionali ad adeguarsi al sistema delle premialità, – prosegue Passeggia – in Campania in pochi stanno affrontando la questione. Se lavoriamo insieme possiamo attivare un sistema che faccia risparmiare tutti ed inoltre aiuti l’ambiente.”
Predisporre dei benefit per i comuni virtuosi significa non solo far risparmiare i cittadini ma anche premiare moralmente la loro attenzione per la raccolta differenziata. Negli ultimi anni la cittadinanza ha cambiato rotta, c’è maggiore attenzione per l’ambiente ed una diffusa responsabilità per la raccolta dei rifiuti. I ritardi della Regione rischierebbero di compromettere questo nuovo spirito sociale, determinando un negativo cambio di rotta verso il passato.
Carmine Iovine