Finalmente anche “gli altri” organi di informazione si occupano dello sfacelo che soffoca Bagnoli e l’intera periferia partenopea. Si premia così il coraggio, è opportuno a questo punto sottolinearlo, di chi non ha esitato e non esita ad esporsi a notevoli rischi pur di non scadere nel coro dei “retori” schierati politicamente e quindi ben lontani dal riportare quanto meno l’oggettività dei fatti.
Dopo mesi di denunce attraverso articoli e foto siamo riusciti a suscitare l’attenzione di qualche mass media che ci ha “onorati”, per l’ennesima volta, di fare sue nostre umili ma oneste considerazioni sul degrado che vergognosamente opprime una delle città più rappresentative del Mediterraneo. Il sudiciume di via di Pozzuoli a Bagnoli è deprimente : blatte, ratti, escrementi di ogni tipo macchiano l’immagine e la credibilità di un’area metropolitana già ostaggio del crimine organizzato.
Come possa il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ignorare emergenze di tale portata è ad oggi arcano incomprensibile : si parla di società civile ma si fatica poi a riconoscerla all’interno di un humus indigeno da sempre diviso a Napoli in ricchi e poveri, potenti e deboli. Politici corrotti, camorristi, massoni hanno per decenni governato la città perseguendo esclusivamente il proprio meschino tornaconto.
La puzza, l’inciviltà e la sofferenza dei “bassi”, dei vicoli senza luce della vera Napoli non hanno suscitato altro sentimento in questi “potenti” che nausea e disprezzo. Quanto sono lontane dalle realtà queste bieche figure : proprio nei vicoli, nel centro storico della città e nei colori della periferia nasce l’ecletticità di un popolo che nonostante tutto resta unico e inimitabile nella sua “umana genialità”. La finalità dell’informazione corretta è sempre duplice : da un lato ci si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche delicatissime per la qualità d’esistenza dei cittadini e dall’altro si tenta di individuare i responsabili di un’implosione tanto catastrofica quanto umiliante per i napoletani.
Persone per bene, abili nelle arti come nelle scienze e nello sport capaci di comprendere e perdonare oltre l’inverosimile nella fierezza di un’appartenenza geografica modellata dall’ombra del Vesuvio e colorata dall’azzurro di un golfo senza tempo.
Alfonso Maria Liguori.