Il nuovo piano tariffario per i trasporti pubblici in Campania, entrato in vigore il primo gennaio, ha da subito creato non pochi problemi all’utenza. Troppe tipologie di abbonamento e di tariffe del nuovo biglietto, introvabile in molte stazioni, hanno confuso centinaia di cittadini. Fino a fine gennaio possono ancora essere utilizzati i vecchi biglietti.
“Come già evidenziato lo scorso agosto – denunciano gli avvocati Angelo Pisani e Gennaro Demetrio Paipais, rispettivamente Presidente e Coordinatore Nazionale di Noi Consumatori – in occasione dell’approvazione delle nuove tariffe, è inaccettabile che nonostante si registrino quotidianamente notevoli ritardi e disfunzioni del trasporto pubblico locale si continui ad aggravare l’utenza con aumenti ingiustificati. Il ‘contentino’ della riduzione della tariffa del biglietto da un euro e trenta ad un euro – aggiungono – avvantaggia una minima parte di utenza che utilizza una sola corsa per gli spostamenti.
Chi dovrà utilizzare più corse vedrà un aumento ingiustificato che ricalca le tariffe di Roma ma non gli stessi servizi. Continueremo a dare battaglia nelle sedi opportune contro questo ulteriore balzello ingiustificato e ingiusto ai danni del cittadino”.
“Oltre ai disservizi ormai abituali degli ultimi quattro anni, il 2015 si è aperto con nuovi disagi per i campani che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico, grazie al caos creato dal nuovo sistema disintegrato di biglietti voluto da Caldoro e Vetrella. Un disastro che avevamo previsto e annunciato, con mancanza di informazioni adeguate, aumento del costo del biglietto integrato e difficoltà nel reperire i ticket aziendali, quella che doveva essere la grande novità voluta dall’Assessore. Nel mentre, le centrali di stampa illegale si stanno già attrezzando per colmare il vuoto, facilitate anche dalla moltiplicazione dei centri di stampa”.
Così in una nota il vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, Antonio Marciano.
“Nella stazione di Piazza Garibaldi, ad esempio, non si trovano i biglietti di Trenitalia per la Linea 2 della Metropolitana, e quindi gli utenti sono costretti ad acquistare il nuovo Tic a 1,50 euro, mentre fino all’altro ieri l’equivalente Unico costava 1,30. Molti rivenditori, poi, sono rimasti sforniti di tagliandi a causa del grande afflusso di turisti. Insomma, un brutto pasticcio che si poteva e doveva evitare”, prosegue il consigliere.
“Si conferma insomma un dato di fatto: per questo governo della Regione Campania il trasporto pubblico è un settore residuale e non un servizio ai cittadini né asset strategico di sviluppo dell’economia e di supporto all’offerta turistica”, conclude Marciano.