La presenza del Ministro Franceschini a Pompei avrebbe potuto rappresentare un’occasione importante per aprire un serio dialogo sulla vicenda della tutela dei beni archeologici e della valorizzazione del patrimonio culturale.
Solo il deciso intervento chiarificatore del Ministero potrebbe, infatti, mettere la parola fine allo stillicidio di notizie e situazioni legati al caso Varano dove, da anni, i cittadini attendono controlli che accertino la presenza di reperti archeologici importanti.
La partecipazione del Ministro e di alcuni sindaci del territorio all’incontro per discutere di “buffer zone siti Unesco” con il relativo insediamento del comitato di gestione, avrebbe potuto essere un momento importante di dialogo anche perchè tra gli obiettivi vi è “il recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi”.
L’idea di procedere a saggi del sottosuolo, prima accolta dall’amministrazione e poi dimenticata, potrebbe essere riproposta al Ministero. In questo modo, anzitutto si riuscirebbe a dare identità certa al valore archeologico inestimabile che si trova nella zona di Varano. In secondo luogo si riuscirebbe a dare una risposta alla domanda di chiarezza che da decenni viene fatta dai residenti di quella zona sui quali pende, come una spada di Damocle, l’incubo degli abbattimenti.
Il sindaco avrebbe potuto cercare il modo di avere un colloquio ufficiale col Ministro Franceschini per affrontare un nodo che riguarda il futuro turistico della città da un lato e, dall’altro, un problema di sopravvivenza per decine di famiglie. Un’occasione importante che il sindaco Cuomo avrebbe potuto cogliere al volo.
Eduardo Melisse
Consigliere comunale
Castellammare di Stabia