“Con l’amico e collega Vincenzo De Luca c’è stata una semplice cena tra appartenenti allo stesso partito che del partito e del suo bene esclusivo hanno discusso in quella circostanza”.
Il sindaco Nando Uliano risponde così alle illazioni circa un accordo elettorale in vista delle regionali ipotizzato dal quotidiano il Roma a pagina 21 dell’edizione odierna.
“Che alcuni sindaci legati da sentimenti di amicizia e rispetto reciproco si vedano una sera a cena per discutere di interessi comuni non mi pare una cospirazione. Anzi. La cena alla quale ho preso parte è stata molto più semplicemente un’occasione di confronto e crescita all’interno del partito democratico. Un confronto tra primi cittadini, nato già con le elezioni alla città metropolitana e con il rinnovo delle cariche dell’Anci, di cui sono orgoglioso di far parte avendo unito in un’unica cordata sindaci di realtà territoriali diverse.
Parlare di accordo è prematuro visto che i vertici regionali non hanno ancora sciolto le riserve e non sappiamo ancora se e quando ci saranno le primarie. Personalmente aspetto che le nebbie si diradino prima di fare una eventuale scelta di campo.
Fino ad allora continuerò ad ascoltare le varie anime del mio partito senza impelagarmi in logiche di corrente che appartengono ad un vecchio modo di fare politica e che non mi rappresentano in alcun modo.
Chi cerca insistentemente e in maniera strumentale di tracciare una linea di confine tra una parte e un’altra del partito commette un grave errore e non rende un servizio né al partito stesso, né all’intera collettività che sta a guardare. Riproporre l’atavico scontro tra l’asse salernitano e quello napoletano è riduttivo e anacronistico. Il partito democratico di cui mi onoro di far parte ha davanti a se una grande sfida e l’interesse dei suoi iscritti nonché dei suoi militanti devo essere quello di arrivare unito e compatto alla tornata elettorale per ottenere il miglior risultato.
Le divisioni tra renziani, deluchiani, carpentieriani o tartaglioniani sono ciò che, in passato, hanno condotto il partito democratico alla dilaniazione e alla sconfitta elettorale. E sarebbe quantomeno opportuno imparare dagli errori del passato. Dirò di più. A quella cena sarebbe stato bello che ci fossero stati anche altri sindaci perché solo confrontandosi per il bene esclusivo della comunità, il partito democratico potrà riavere il ruolo e la leadership che gli spetta. Più confronto, maggiori scambi dialettici, più coerenza e unità è ciò che serve al partito democratico, non le barricate di corrente”.