Napoli, degrado: i resti di una Porsche tra i rifiuti

Agnano rifiutiPeriferia abbandonata, emarginata, violentata ambientalmente da gente senza scrupoli: ecco l’identikit di Agnano, ecco l’immagine dello sfacelo in cui vegeta una città che oggi parla di prevenzione al terrorismo quando è incapace persino di gestire civilmente lo smaltimento rifiuti.

Materiali tossici, immondizia di ogni genere, addirittura i pezzi, lamiera compresa, di quella che una volta era una Porsche Cayenne “adornano” i lati di un’arteria nota ad Agnano per la presenza di numerose concessionarie. Eppure di controlli da parte del governo locale neanche l’ombra. Troppo preso a preparare la campagna elettorale per le prossime amministrative il buon de Magistris per dare peso alle sacro sante rivendicazioni di residenti esasperati.

“Ormai conviviamo con rifiuti di ogni genere e ratti grossi come bassotti – hanno dichiarato i cittadini – nel più totale abbandono da parte delle istituzioni locali e nazionali. Attendiamo i politici nostrani quando verranno a chiedere “il voto”: vergogna, questo diremo a chi non è degno di rappresentare la città preoccupato solo del proprio meschino tornaconto. Anche il sindaco De Magistris ci ha abbandonato: ben altre erano state le promesse in prossimità della scorsa tornata elettorale rivelatesi come sempre poi da marinaio”. Una scenario talmente miserabile da rasentare l’osceno.

Tra transessuali in auto pronti a vendere sesso, prostitute dell’est e spettrali rovine di edifici si consuma la vita degli abitanti di Agnano: cittadini di serie B a cui evidentemente è proibito sperare in un futuro migliore, in un contesto sociale più vivibile nel quale far crescere le generazioni future. In questa emergenza sociale appare nobile da parte del mondo politico pensare agli immigrati: attività encomiabile ma a patto che si faccia fronte anche (paradossalmente anche) alle emergenze degli italiani , dei napoletani meno fortunati che proprio non ci stanno ad essere trattati quale zavorra della cosiddetta società civile. Se questo è razzismo allora siamo tutti, senza falsa retorica, razzisti.

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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.