Parcheggiatori abusivi a Napoli “motorizzati”. L’insolito e odioso fenomeno è stato registrato (lo scrivente ne è testimone oculare) all’eterno dell’ospedale “San Paolo” dove due individui a bordo di due scooter svolgevano questo pomeriggio tranquillamente l’attività di parcheggiatori abusivi coprendo così più rapidamente la distanza che va dall’ingresso del pronto soccorso alla fine del marciapiedi sempre su via Terracina per oltre 100 metri.
Di giorno, secondo alcune testimonianze raccolte presso attività commerciali della zona, è anche peggio: ronde di abusivi “lavorano” praticamente sotto gli occhi di agenti della locale forse troppo impegnati nell’espletamento di altre mansioni per accorgersi del fenomeno. Il dato ad un’attenta analisi è allarmante: se si pensa ai parenti dei degenti e alla drammaticità delle emergenze che esasperano gli animi si comprende come solo per fortuna ad oggi non si siano verificate tragedie.
Le risse tra abusivi e automobilisti, sempre secondo fondi attendibili, già non si conterebbero. Insomma un caos enorme nei pressi di uno dei presidi ospedalieri più gettonati di Napoli. E meno male che, come emerso da pubbliche dichiarazioni, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris gira “nelle strade tra la sua gente per notare cosa non funzioni”. Ci si chiede allora se il buon Luigi non abbia forse sbagliato città a giudicare dalle disastrose inefficienze che quotidianamente affliggono Napoli. Per non parlare dei furti alle auto in sosta e degli scippi sempre in via Terracina: sembra che i residenti siano talmente rassegnati da non denunciare in molti casi nemmeno più l’aggressione subita alle autorità competenti.
Chiunque sarà eletto prossimo primo cittadino di Napoli non avrà veramente da annoiarsi: dalla sicurezza alle strutture pubbliche fatiscenti, dalle carenze igienico sanitarie all’allarmante fenomeno del bullismo in prossimità dei luoghi di ritrovo più gettonati dai giovani partenopei la città agonizza nell’attesa di non si sa bene quale intervento risolutore dall’alto.
Miracolo tanto invocato che sembra però non giungere mai. Non vorremmo che persino San Gennaro abbia deciso di “disertare le urne” abbandonando i napoletani all’impietoso destino voluto da politiche incapaci e camorra. Altro che Vesuvio, mare blu e mandolino: qui si muore sul serio, basta trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, magari in procinto di partire per chi sa dove alla ricerca di quel minimo di vivibilità che gli amati luoghi natii non hanno mai saputo offrire ai propri figli.
Alfonso Maria Liguori