Castellammare, Carrillo: “Dragaggio del porto, tanto rumore per una verità molto scomoda”

carrillo carloJPG“Tanto rumore per nulla, solo una verità molto scomoda”. Così Carlo Carrillo, candidato consigliere comunale con la lista “Uniti per Stabia” alle prossime elezioni comunali, a seguito delle polemiche scaturite dalla notizia riguardante la mancata pulizia dei fondali del porto di Castellammare di Stabia.

“Da parte mia nessuna volontà di vanificare gli sforzi – ha continuato Carrillo – messi in campo né dalla guardia costiera, di cui sono ben note la competenza e la professionalità nell’esercitare le proprie funzioni di controllo e prevenzione della sicurezza sul territorio, né dell’impegno imprenditoriale dei privati che operano nell’area portuale del porto. Il mio intervento sulla questione voleva, e brama, solo sottolineare la necessità di interventi di dragaggio e pulizia dell’area portuale per migliorare prestazioni e servizi del porto stabiese.

Un porto importante, il terzo in Campania, – ha spiegato il candidato di Uniti per Stabia – che ricadendo nella giurisdizione di competenza dell’Autorità Portuale di Napoli non vede da almeno venti anni alcun intervento di pulizia e dragaggio dei propri fondali. Intrigante il pandemonio che si è scatenato a seguito del mio intervento sulla vicenda. Almeno ciò è servito da stimolo, a quanto pare, visto che si è riunito d’urgenza il consiglio dell’Autorità Portuale (presente finanche il commissario Basile) per procedere all’approvazione del Bilancio di Previsione 2016 con la relativa approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche che prevede la posta in bilancio, per il porto stabiese, di circa un milione di euro finalizzato ad operazioni di dragaggio da effettuarsi nel prossimo triennio.

Una goccia nel mare la cifra postata, considerando l’alto costo delle prestazioni di dragaggio, mentre nel frattempo è stata programmata, sulla scorta di quanto avvenuto per il porto di Sorrento, una apprezzabile pulizia dei fondali.

L’Autorità Portuale, dei porti di Napoli e Castellammare di Stabia, non può continuare a pensare che nel nostro porto, una volta prestigioso (visto che risultava terminale di corse di collegamento con Palermo e Cagliari), si possa continuare a friggere il pesce con l’acqua. La ripresa per la nostra città – ha concluso Carrillo – passa attraverso serie scelte di politica del territorio che ricadano, in termini di risorse da impegnare, per il porto stabiese affinché possa ritornare ai fasti di un tempo con importanti ricadute per l’occupazione e l’indotto della martoriata Castellammare”.

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