Droga tagliata male nelle piazze di Secondigliano: il megastore dello spaccio starebbe smerciando eroina e cocaina di pessima qualità puntando su prezzi di acquisto particolarmente bassi.
A evidenziare il dato il numero di ricoveri di tossicodipendenti nella zona in seguito all’assunzione di stupefacenti. Gli investigatori batterebbero due piste: una è quella della scarsa quantità di materia prima in possesso dei clan che sarebbero costretti a tagliare la droga con sostanze altamente tossiche per aumentarne la quantità e l’altra porterebbe alla guerra interna agli scissionisti Amato–Pagano che avrebbe improvvisamente limitato l’importazione di stupefacenti dall’estero. Non è la prima volta che Napoli viene sommersa da “roba” di pessima quantità: anni addietro dosi mortali di eroina hanno mietuto decine di vittime tra i tossico dipendenti della zona ferrovia.
Si tratta di combattere individui senza scrupoli, pronti a vendere letteralmente veleno pur di arricchirsi sulla debolezza psicologica e la disperazione dei tossicodipendenti. Ancora una volta fiacca appare la risposta delle istituzioni con particolare riferimento ai servizi sociali completamente assenti in certe realtà partenopee.
Il sistema si avvale di pusher sempre più giovani e di insospettabili portatori di handicap o anziani: le forze dell’ordine hanno rinvenuto spesso la droga nei telai delle sedie a rotelle o nelle borse della spesa di innocui vecchietti. Il dramma è che un mare di gente vive di questo pane: ecco perché senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione la guerra al malaffare è persa in partenza.
Chi arroccato in fortini blindati della Napoli bene assiste divertito alle ambasce della gente comune continua cinicamente ad arricchirsi sulla miseria e sull’ignoranza di chi da sempre è stato abbandonato dalle istituzioni. Persino ex boss temutissimi oggi collaboratori di giustizia del calibro del ras Carlo Lo Russo preferiscono tacere sull’identità dei colletti bianchi della camorra, massoni, imprenditori , politici veri burattinai del crimine organizzato.
Evidentemente è tale il potere di questi individui da indurre i pentiti al silenzio. Un quadro avvilente se si pensa che questa gentaglia a Napoli è presente in numerosi appalti pubblici compresi quelli di pulizia nei principali nosocomi partenopei. Si muova allora il rieletto de Magistris e tenga fede alle promesse di bonifica territoriale tanto decantate in periodo elettorale nel rispetto della dignità e della qualità d’esistenza degli onesti napoletani.
Alfonso Maria Liguori