Entusiasmo e determinazione. In queste due parole può essere sintetizzata la conferenza stampa che si è svolta questa mattina nell’aula consiliare del Comune di Castellammare di Stabia alla presenza del sindaco Pannullo, del consigliere regionale Alfonso Longobardi, del dottor Michele Di Capua e di alcuni consigliere di maggioranza.
“Siamo riusciti ad aprire le Terme – spiega Pannullo – in un tempo record ed è un risultato storico perchè questo non avveniva da un decennio. Non posso però che ringraziare quanti sono intervenuti per rendere possibile ciò: le tante associazioni che ci hanno dato una mano, i dirigenti del Comune tanto attaccati, il dottore Di Capua qui presente ed ovviamente i lavoratori termali che con il loro entusiasmo mi hanno riempito il cuore di gioia”.
Il complesso delle Antiche Terme di Stabia è stato riaperto al pubblico lo scorso 19 agosto. Per accedere bisogna pagare un ticket di 8 euro per i non residenti, di 4 euro per gli stabiesi mentre in alcune fasce orarie è anche consentito l’uso civico con ingresso gratuito.
Sulle polemiche scoppiate nei giorni scorsi relative al prezzo del biglietto a rispondere è il dottore Di Capua, esperte delle acque stabiesi: “E’ il minimo prezzo che si poteva mettere. Chi beve le acque non sta semplicemente bevendo ma in realtà si sta curando ed è per questo che si paga l’ingresso. E’ fondamentale far capire questa cosa. Tutte le mattine io mi trovo al complesso e chi viene e si lamenta, spiego tutti quelli che sono i benefici delle acque e dopo sono loro stessi a dirmi che abbiamo fatto bene a far pagare. Le tariffe comunque sono state scelte dal Commissario qualche mese fa”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco: “E’ giusto che si paghi per entrare nel complesso perchè li le persone si andranno a curare. Siamo consapevoli che attualmente non offriamo nulla al visitatore ma ci siamo già incontrati con alcune associazioni e strutture alberghiere con le quali abbiamo programmato la creazione di un tabellone di eventi nei mesi di settembre e ottobre sia di pomeriggio che di sera. Ci stiamo muovendo: con la riapertura non ci mettiamo nessuna stellina in petto. Noi ci fermeremo solo quando la struttura sarà aperta sempre”.
Grande soddisfazione anche per il consigliere regionale Alfonso Longobardi il quale ha seguito passo dopo passo tutto l’iter per la riapertura spiegando anche quanto è stato difficile: “Ho fatto 15 visite al parco in compagnia della Sma Campania (alla quale va il nostro sentito ringraziamento per quanto fatto) e ai tanti altri dirigenti, 7 riunioni in Comune e ben 8 in Regione ma ora il risultato è raggiunto: abbiamo aperte le terme. Stiamo mettendo in atto una rivoluzione socio economica ed è per questo che invito i tanti imprenditori ad investire nella città perchè di qui a breve Castellammare tornerà nuovamente grande grazie alla competenza della nuova amministrazione”.
A margine della conferenza stampa, è stata consegnata, da parte del consigliere regionale, una targa ad una delegazione degli scout stabiesi che ha fatto una ricerca sulle qualità delle acque di Castellammare che sarà esposta in prossimità delle fonti così che il turista, ed anche il cittadino residente, possa leggere tutti i benefici che un bicchiere d’acqua può dare. Inoltre, considerata la presenza di un gruppo di lavoratori termali (ringraziati pubblicamente da Pannullo per la serietà e per l’attaccamento alla città manifestato in passato ed ora), è stata consegnata loro la casacca ufficiale per i dipendenti di Terme di Stabia che dovrà essere indossata all’interno della struttura per differenziarsi dai semplici visitatori.
Nelle prossime ore dovrebbe essere pronta anche una brochure che sarà consegnata una volta entrati all’interno del complesso termale. Per il futuro, però, ci sono ancora dei dubbi. Il sindaco Pannullo ha rassicurato che il bando di privatizzazione sarà pronto entro marzo del prossimo anno quando si spera di riaprire nuovamente la struttura in concomitanza della nuova stagione. Non resta che aspettare e vedere, ma nel frattempo, almeno, gli stabiesi possano riutilizzare nuovamente le proprie acque.
Gennaro Esposito