Napoli, convalidato l’arresto per il baby boss Antonio D’Ausilio

clan arrestoConvalidato l’arresto per il baby boss Antonio D’Ausilio: ha retto l’accusa di estorsione aggravata contestata al fratello del ras latitante Felice (evaso tempo addietro sfruttando un permesso premio per buona condotta) che è stato riconosciuto e denunciato da due imprenditori della zona a cui avrebbe tentato di estorcere 10mila euro.

Una vittoria per i carabinieri che brillantemente hanno seguito il caso supportando le vittime che con coraggio hanno denunciato gli aguzzini. Per la prima volta il muro di omertà che per decenni ha protetto i clan non avrebbe retto: complice la forte recessione economica in atto nel Pese la gente comincerebbe a reagire stanca di essere ridotta alla fame da criminali senza scrupoli capaci di distruggere in poco tempo anni di duri sacrifici. Un colpo eccezionale quello effettuato dai militari della Benemerita in una zona dove la tensione tra clan resta altissima.

Il conflitto mai interrotto tra i D’Ausilio di Bagnoli e i Giannelli di Cavalleggeri potrebbe riaccendersi all’improvviso e in modo violento: troppo grossi gli interessi in gioco per far pensare ad un accordo tra le due cosche che mirano agli appalti per Bagnoli Futura, agli oltre 270 milioni di euro stanziati che per la camorra costituirebbero una mega lavatrice per ripulire il denaro sporco. Nel contempo un’altra vicenda ha colpito l’opinione pubblica partenopea: dopo circa 30 anni di detenzione sarebbe dovuto tornare il libertà il boss dei quartieri spagnoli Ciro Mariano (alias o’picuozzo) che invece a pochi giorni di scarcerazione si è visto notificare in cella un provvedimento della Procura che lo condanna a scontare altri due anni di carcere. Si sarebbe trattato di un ricalcolo del cumulo di pena che avrebbe evidenziato un ulteriore periodo di detenzione di mesi 24.

Pronto il ricorso dei legali del boss che sperano di far uscire il proprio assistito in tempi utili. Un caos senza fine per Napoli che sta toccando direttamente i giovani : ormai non si contano le aggressioni ai danni di adolescenti, le rapine a mano armata messe in essere con incredibile disinvoltura come accaduto giorni addietro a San Giovanni a Teduccio dove due baby rapinatori hanno alleggerito una automobilista di un orologio Rolex arma alla mano. La vittima nel ripartire in stato di panico ha accidentalmente investito un vigile in moto accorso in sua difesa.

Fortunatamente l’agente non ha riportato ferite rilevanti mostrando con i colleghi in supporto grande freddezza evitando di iniziare un conflitto a fuoco con i rapinatori tra la gente che si trovava a passare in quel momento. Sono tutt’ora in atto le indagini per identificare i due rapinatori. Insomma di tutto e di più per complicare la vita degli onesti contribuenti partenopei che non sanno più a chi rivolgersi per ottenere giustizia. Della serie: San Gennaro pensaci tu.

Alfonso Maria Liguori

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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.