Renzi a Napoli tra fischi e insulti dei cittadini: la polizia non esita e carica i manifestanti ferendo lievemente anche la consigliera comunale Eleonora De Majo, presidente della commissione comunale urbanistica, che ha dichiarato: “Ero in piazza per manifestare insiemi agli attivisti, ai cittadini comuni, ai centri sociali, ai comitati ambientalisti il mio dissenso per la passerella del premier Renzi al teatro San Carlo. In una città militarizzata per l’arrivo del Presidente del Consiglio, credevamo di poter manifestare pacificamente e invece siamo stati brutalmente caricati dai reparti anti sommossa dalle forze dell’ordine. Sono stata aggredita in maniera violenta, a freddo”.
Parole forti a cui fanno eco quelle di Matteo Renzi che invece precisa: “Non ci impauriscono centri sociali o antagonisti che manifestano in modo anche violento. Piena solidarietà e un sentito ringraziamento alle forze dell’ordin”. Quando la vergogna supera ogni limite: al di la delle contestazioni è inammissibile che la visita del Presidente del Consiglio in qualsiasi località del Paese scateni tafferugli e proteste prontamente represse dalla carica della polizia. In questo clima parlare di democrazia è veramente difficile. Il buon Matteo dovrebbe scendere dal piedistallo dell’immunità in cui da anni si crogiola favorendo ad arte massoni e banchieri calandosi al contrario nelle drammatica quotidianità di chi onestamente fatica a mettere insieme pranzo e cena. Napoli ha vissuto ancora una volta una brutta pagina di politica: le Istituzioni sono più distanti dalle ambasce dei cittadini e il dissenso continuo tra il sindaco di Napoli De Magistris e il presidente Renzi ne è prova tangibile.
A pagarne le spese gli abitanti di Bagnoli che attendono l’inizio del mega progetto Bagnoli Futura che ad oggi ha solo scatenato l’appetito dei clan che vorrebbero accaparrarsi gli appalti (oltre 270 milioni di euro) vedendo negli stessi una mega lavatrice per ripulire il denaro sporco. Una farsa senza fine che umilia gli onesti partenopei e spinge i giovani a cercare altrove quel minimo di vivibilità che gli amati luoghi natii non sono mai stati in grado di offrirgli. Le cose a Napoli vanno veramente male: negare tale triste dato equivale ad alterare profondamente la verità. Questo crimine sociale contro l’opinione pubblica non appartiene al nostro modo di fare informazione essendo in antitesi con la deontologia che sempre dalle pagine del giornale tentiamo di seguire.
Della serie: Napoli figlia prorompente di madre sciagurata usata e abbandonata da chi dovrebbe sulla carta valorizzarne risorse culturali e potenzialità produttive.
Alfonso Maria Liguori









