Bagnoli-Cavalleggeri e Agnano presidiate dalle volanti della polizia di stato: si teme l’inasprirsi della guerra di camorra tra i “D’Ausilio” di Bagnoli, guidati dal ras latitante Felice, e i “Giannelli” di Cavalleggeri retti dal boss Alessandro, attualmente detenuto. Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi, i due clan avrebbero sguinzagliato squadrette di giovani killer sul territorio al fine di colpire mortalmente i nemici e i relativi parenti.
Proprio le vendette trasversali sarebbero temute dagli inquirenti che terrebbero particolarmente d’occhio i congiunti dei principali esponenti dei clan. E c’è di più: la scorsa notte, da un’auto in corsa, sarebbero stati esplosi colpi in aria nei pressi del bar gestito dal padre di Giannelli a Cavalleggeri. Una sorta di ulteriore avvertimento e di ammonimento nei confronti del boss Alessandro che, sebbene detenuto, manterrebbe il controllo malavitoso dei luoghi grazie a fedelissimi, anche insospettabili, e a legami eccellenti nell’universo camorristico che conta. Vincoli di parentela legherebbero il sistema di Secondigliano ai Giannelli: gli scissionisti sarebbero vicini al gruppo Giannelli sebbene al momento presi da conflitti interni legati al controllo delle piazze di spaccio.
In questo marasma gli onesti cittadini hanno veramente poco da stare allegri. Forte il timore di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un altro dato non è sfuggito all’attenzione degli investigatori: si starebbe abbassando notevolmente l’età media degli affiliati all’interno dei principali clan partenopei. Questo particolare spiegherebbe clamorosi errori ultimamente commessi da killer (ad esempio alla Sanità dove sono stati esplosi contro Vastarello, deceduto poi in seguito a complicazioni, decine di colpi per centrare il bersaglio solo una volta ad una gamba) palesemente non professionisti.
L’identikit del sicario improvvisato è semplice: adolescente, strafatto di cocaina e armato quasi sempre di semiautomatiche (prevalentemente calibro 9×21), pronti a premere ripetutamente il grilletto senza badare più di tanto alla precisione del tiro ne al luogo dell’agguato. Il Prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, ha pubblicamente dichiarato che la Polizia non farà sconti e perseguirà con ogni mezzo a disposizione baby gang e clan storici al fine di garantire la sicurezza dei residenti e dei tanti visitatori che quotidianamente visitano Napoli.
Sarà vera gloria? Ai napoletani onesti l’ardua sentenza.
Alfonso Maria Liguori