Da Lettere a Gragnano, il parcheggio selvaggio è ovunque

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Ogni 200 metri occorrerebbero tre vigili, un ausiliare del traffico e segnalazioni come se non ci fosse un domani. Forse, con multe a destra e manca, senza guardare in faccia a nessuno, si ricorderebbe che le strisce bianche e azzurre non celebrano il tifo napoletano del comune. Sono stati colorati i manti stradali, in alcuni tratti sono stati sporcati sanpietrini storici, per ricordare a chiunque che è all’interno dell’area disegnata dalle bande che occorre parcheggiare, sostare, fermarsi.

Invece, imperterriti, gli abitanti dell’area che va da Gragnano a Lettere, parcheggiano un po’ dove gli fa comodo, incuranti di strade anguste, di mezzi grossi costretti ad attendere che i parcheggiatori selvaggi spostino, tra bestemmie, i loro veicoli.

Purtroppo l’inciviltà alla guida non è affare solo tipicamente nostrano, la periferia napoletana è interessata da corpose masse di soggetti avvezzi al parcheggio “a modo mio”. Il tutto avviene col benestare di altri cittadini che sanno di potersi poco lamentare, visto che il giorno successivo o quello ancora, saranno loro ad ostacolare il transito dei bus in Piazza Roma di Lettere o il passaggio delle auto in via Roma di Gragnano.

Gragnano di vigili ne ha e anche di addetti al parchimetro, pronti a multare se il ticket è scaduto da 1 minuto. A Gragnano le auto in doppia fila, quelle in procinto della curva, su carreggiata di marcia non disturbano nessuno, solo qualche auto, i bus, i camion e i pedoni, costretti a fare slalom tra le auto ferme (in malo modo). I vigili, se nei dintorni, fischiano e si avvicinano alle auto, senza multarle. Se il vandalo è un conoscente, ci si saluta pure con una risata.

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A Lettere, se possibile, va ancora peggio. I vigili scarseggiano ma esistono i miraggi, quelli del “sogno o son desto?”. Un paio di rappresentanze di cui una, se ve ne siano nel giorno fortunato, nella guardiola a controllare che il banchetto, la sedia e qualche fascicolo siano fermi lì.

Sono stata personalmente bloccata nel bus che da Lettere scende al paese. Bloccati per minuti interi nei pressi del Santuario di Sant’Anna. Vigili assenti, ce la siam dovuta sbrigare da noi, pregando quasi i selvaggi a sbrigarsi nello spostare le auto. Sono stata personalmente bloccata a Gragnano, nel tratto che da via Giovanni Della Rocca (nei pressi dea ex Ferrovia) porta a via Roma. La corsia direzionale adiacente alla farmacia è sempre occupata da auto in sosta selvaggia, non appena si giunge in via Roma, parte l’intasamento con auto e pali (persone fisiche) fermi nei pressi della farmacia e del tabaccaio.

Si potrebbe pensare che io porti sfiga alla società che gestisce il trasporto su gomma giacché di qualunque corsa io usufruisca, ci si ritrova sempre imbottigliati nelle maglie di questi paesi, che sono paesi, mica metropoli?

Dell’inciviltà dell’uomo spalmata in vario modo su chiunque non scriviamo in maniera specifica poiché troppo ci sarebbe da scrivere, a partire da se stessi.  Si entra in un circolo vizioso quando all’inciviltà si aggiunge l’imperizia pratica di chi dovrebbe contenere e limitare i danni e non lo fa. Diventa palpabile  l’assenza di rimedi posti in essere da chi ha il dovere di posare il fischietto e prendere penna e carta, ferisce chi è in attesa ad aspettare che Tizio esca dal tabaccaio e sposti il catorcio, deprime, infine, l’inesistenza del controllo, delle ramanzine, delle multe che si concentrano sul ticket del parcheggio, sulla potenza del viso conosciuto al vigile urbano.

Anna Di Nola

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