E’ morto la scorsa notte, all’ospedale Cardarelli di Napoli, il vigilante aggredito lo scorso 3 marzo nel piazzale della stazione di Piscinola della linea 1 della metropolitana. L’uomo, 51 anni, fu ferito alla testa con una mazza, mentre stava effettuando i controlli e chiudendo un cancello, e fu ricoverato in gravissime condizioni. Dolore e rabbia è stata espressa dalla famiglia e dagli amici di Francesco Della Corte. Diverse le manifestazioni messe in atto anche dai suoi colleghi. Ciro Maglione amministratore unico Anm aveva condannato pubblicamente la feroce aggressione di questa notte subita dal vigilantes in servizio di ronda alla stazione di Piscinola.
“È una bruttissima giornata. Sono molto triste perchè un uomo di 52 non c’è l’ha fatta dopo aver combattuto fino alla fine per poter riabbracciare i propri cari”. Queste le parole del presidente della commissione Trasporti del Comune di Napoli, Nino Simeone. “Francesco Della Corte è morto ha precisato Simeone – vittima di una brutale aggressione, mentre svolgeva il proprio lavoro di vigilantes presso la metropolitana di Piscinola. Svolgere questo compito è complicato, difficile e rischioso, ma non si può morire in questo modo per portare a casa uno stipendio sicuramente non adeguato al rischio che si corre. Sono ancora sconosciute le cause della mortale aggressione, e mi sento vicino alla famiglia , alla moglie e ai figli. La mia solidarietà va a tutti i lavoratori dell’indotto Anm e nello specifico a quelli della vigilanza e guardiania.
Sono mesi che denuncio le aggressioni di cui sono vittime tutti i lavoratori Anm e soprattutto quelli che hanno il contatto diretto con l’utenza; mi riferisco in particolare ad autisti, controllori, agenti di stazione e operatori di esercizio. Sono certo che il prefetto e le forze dell’ordine si impegneranno al massimo, pur consapevole dei pochi uomini a disposizione, per garantire adeguati livelli di sicurezza sui mezzi di trasporto e nelle strutture; occorre che, soprattutto sulle linee ad alta densità passeggeri, ci sia una maggiore attenzione visti i frequenti episodi delinquenziali che vedono coinvolti oltre che il personale addetto, anche gli stessi utenti. Ribadisco le mie più sentite condoglianze e la mia vicinanza ai cari di Francesco e al contempo mi aspetto atti concreti e non inutili parate”.
Alfonso Maria Liguori