Sarebbe partita da capitali di imprenditori partenopei la holding della truffa che avrebbe coinvolto Prefettura, Questura, Giudice di Pace, Motorizzazione Civile. Denaro necessario ad acquistare patenti nautiche corrompendo di volta in volta il soggetto di turno. E non solo: l’organizzazione avrebbe consentito previo pagamento il rilascio di permessi di soggiorno, patenti di guida e passaporti. Sempre lo stesso il sistema usato dai responsabili: tangenti in cambio di favori, soldi in cambio di documenti.
In sintesi sarebbero 16 gli indagati accusati di aver creato illecite corsie preferenziali nell’espletamento delle suddette pratiche amministrative. Coinvolti funzionari di Prefettura, un poliziotto e un sedicente avvocato. Tra i capi d’imputazione associazione a delinquere (nello specifico contestata solo ad alcuni imputati), falso, corruzione e accesso abusivo nel sistema informatico. Tra i principali indagati figurerebbe Umberto Attianese, funzionario in servizio presso l’area terza sexies, legata all’applicazione del sistema sanzionatorio e ai ricorsi alle cartelle esattoriali della Prefettura di Napoli. Questi i nomi degli indagati, a vario titolo, insieme ad Attianese: Stefano Scognamiglio (il sedicente avvocato) Francesco Esposito, Luigi Pietro Chianese, Mohammad Towid, Corrado Romano, Mario Acampora, Domenico Del Giaccio (ex poliziotto), Savina Palmieri, Nicola Sammaritano, Giuseppe Sorrentino, Giuseppe Sorrentino, Italo Loreto, Antonio De Laurentis, Carlo Granato (ispettore di Polizia).
Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso ricordiamo come sempre che ogni individuo è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva contraria. Le persone coinvolte nell’inchiesta, che sarebbe solo alle battute inziali, avranno modo di chiarire le proprie posizioni davanti ai giudici nei prossimi giorni.
Alfonso Maria Liguori