Ercolano, processo rinnovativo? L’opinione pubblica si divide sui social

Tra le tante questioni da affrontare le problematiche legate alle zone periferiche , in primis alla sicurezza

comune ercolanoErcolano : ombre e luci in un processo rinnovativo che continua a dividere l’opinione pubblica soprattutto sui social. Se da un lato sono tanti i cittadini che vedono nell’azione amministrativa del sindaco Ciro Buonajuto concretezza e continuità dall’altro altrettanti continuano a sottolineare inefficienze logistiche e carenze endemiche che penalizzano fortemente la quotidianità degli ercolanesi. Nel mezzo associazioni, imprenditori impegnati nel sociale che con abnegazione e lealtà si adoperano affinché al proprio impegno verbale seguano interventi reali sull’intero territorio cittadino.




Tra le tante questioni da affrontare le problematiche legate alle zone periferiche , in primis alla sicurezza: nei pressi della stazione circumvesuviana Miglio d’Oro , già via Doglie, sarebbe auspicabile una maggiore presenza da parte delle forze dell’ordine ed un impegno della classe politica per risolvere con le istituzioni competenti l’eterna questione della riqualificazione di un sito che ospita ancora quella che doveva essere la nuova caserma dei carabinieri , edificio ultimato e sequestrato , oggi testimonianza edilizia di un certo modo di operare dei governi locali precedenti. Senza suscitare alcuna polemica , di tutto necessita Ercolano tranne che di questo, sarebbe veramente giunto il momento di remare in modo sinergico nella stessa direzione nell’interesse della causa, ovvero del benessere comunitario.




La politica è fatta principalmente di numeri e non di buoni propositi: ecco perché poi alle urne , sotto una veste o l’altra, ci si ritrova in consiglio con più o meno le stesse identità. E’ il momento di dare spazio ai giovani, in politica e nel sociale, di favorire chi vuole “fare” e non esclusivamente polemizzare su qualsiasi cosa accada in città magari mosso dietro le quinte dal potente di tutto pronto a scatenare l’inferno sui social contro Tizio e Caio solo perché hanno osato muovergli sane polemiche. In tal senso va sottolineato come il livello di violenza verbale raggiunto su piattaforme come Facebook in relazione a questioni legate alla gestione del paese, soprattutto in passato, ha rasentato più volte l’osceno. Ben vengano le critiche costruttive a patto però che il buon senso e l’educazione prevalgano sempre su invidie fini a se stesse e questioni personali . Altrimenti Ercolano sarà sempre divisa in caste, zone “in e out”: un prezzo che la comunità degli scavi ha già pagato per decenni rallentando enormemente la crescita qualitativa dei luoghi.

Alfonso Maria Liguori

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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.