Campagne mirate di informazione nelle scuole e nelle associazioni per formare positivamente a Ercolano le nuove leve: riempire il territorio di uniformi, istituire servizi di vigilanza volontaria che contribuiscano a far rispettare le normative vigenti in materia di deposito rifiuti ( differenziata) può aiutare concretamente la causa solo se si lavora sulla coscienza civile dei cittadini, soprattutto in zone particolarmente a rischio della città. Il resto è retorica e politichese: ogni rinnovamento degno di tale appellativo presuppone un iter preciso da seguire che deve vedere impegnati in prima linea istituzioni e cittadini.
In tal senso lodevole è l’atteggiamento degli imprenditori impegnati nell’associazionismo che concretamente ravvivano la città con manifestazioni pubbliche dedicate spesso ai più piccoli intervenendo nel contempo per bonificare carenze logistiche di cui Ercolano è vittima da anni. Il vero motore di questa trasformazione qualitativa della comunità è insito nella politica del fare, nel coraggio di amministratori, politici, cittadini comuni, commercianti, professionisti determinati a regalare ai proprio figli una realtà più vivibile, riscoprendo le tradizioni storiche che contraddistinguono questa cellula vesuviana e valorizzandole produttivamente con i più sofisticati mezzi tecnologici. Un tuffo nel passato per proiettarsi nel futuro: Ercolano deve tornare a brillare di luce propria puntando sulla sinergia operativa che unisce e non divide le forze in campo.
Come abbiamo spesso ribadito occorre operare l’uno con l’altro e non contro: a patto però che si giochi “pulito”, che per favorire amici o storici alleati non si finisca con il tralasciare il benessere comune. In tal senso i social possono molto se usati in modo responsabile : ben vengano le critiche costruttive e i motivati dissensi che nulla hanno a che fare con le aggressioni verbali studiate a tavolino da chi è pronto a scatenare i fedelissimi in rete al minimo sentore di “lesa maestà”.
Alfonso Maria Liguori