Colpi di pistola contro la polizia a Napoli: choc a San Giovanni a Teduccio

Teatro della sparatoria l’area adiacente Viale dei Mosaici. Nello specifico una pattuglia della Polizia di Stato transitava in loco

Ancora una volta, purtroppo, non ci eravamo sbagliati: giorni addietro avevamo evidenziato forti tensioni in ambienti malavitosi operanti nella zona orientale di Napoli. I fatti sembrerebbero darci ancora una volta ragione: la notte scorsa infatti nel quartiere di Ponticelli una stesa si è trasformata in pochi attimi in un violento conflitto a fuco con la polizia. Teatro della sparatoria l’area adiacente Viale dei Mosaici. Nello specifico una pattuglia della Polizia di Stato transitava in loco per alcune indagini relative al furto di un motoveicolo: allertata dal rumore di alcuni colpi di pistola la volante si è trovata in pochi attimi faccia a faccia con i delinquenti iniziando un pericoloso conflitto a fuoco che solo per miracolo non ha prodotto vittime.




Gli agenti con professionalità e sprezzo del pericolo sono riusciti a mettere in fuga i malviventi che dopo aver abbandonato lo scooter si sono dileguati a piedi facendo perdere le proprie tracce. L’intera zona è setacciata dalla polizia che starebbe nel contempo visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in loco onde risalire all’identità dei responsabili. Ormai non ci sarebbero più dubbi: gli equilibri in casa camorra sarebbero salati tutti, complice l’assenza dei pezzi da ’90 storici dei clan detenuti da anni e l’improvvisa ascesa di agguerrite baby gang pronte a tutto pur di aggiudicarsi una fetta di territorio dove svolgere le proprie attività illecite.




In mezzo i cittadini onesti atterriti dall’idea di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Purtroppo il muro di omertà che ancora protegge certa gentaglia complica notevolmente il lavoro degli investigatori che si trovano spesso ad operare in contesti sociali dove il boss viene ancora visto come figura di primo piano nel quartiere, finanziatore e punto di riferimento in caso di contrasti da appianare. Questo il frutto della sub cultura mafiosa che ancora impera in molte zone di Napoli e dell’hinterland.

Alfonso Maria Liguori



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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.