In casa Napoli arrivano le prime nette iniziative per far fronte alla crisi economica per l’emergenza Coronavirus. I trenta dipendenti che fino a questo momento lavoravano in modalità smart working sono stati messi in cassa integrazione e quindi non graveranno più sulle casse del club.
Nel frattempo De Laurentiis deve vedersela anche con la questione più spinosa dal punto di vista finanziario, il taglio dello stipendio dei calciatori. L’assemblea della Lega di Serie A aveva deciso per la sospensione di due mensilità se si riuscirà a portare a termine il campionato e di quattro mensilità nel caso non si ritorni a giocare. Ma le società devono trattare singolarmente con i propri tesserati.
E’ stata bloccata l’erogazione dello stipendio di marzo per tamponare l’emorragia economica, ma il termine per effettuare questi pagamenti è il 16 maggio. ADL ha quindi circa 40 giorni per trovare un’intesa con i calciatori riguardo il taglio. Senza dimenticare l’annosa faccenda delle multe per l’ammutinamento di novembre, per la quale non è ancora stata trovata una soluzione.
Salvatore Emmanuele Palumbo









