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Abituati come siamo sempre stati in questi ultimi anni ad ammirare il fortissimo Napoli Calcio, unico e credibile antagonista della corazzata Juventus, non abbiamo potuto credere ai nostri occhi quando ci siamo accorti che il Ciuccio vivacchiava all’interno delle zone meno nobili della classifica. Come, la squadra partenopea avvezza a rincorrere la Vecchia Signora prima in classifica ora si trova lontano dalle prime 4 posizioni? È forse un incubo? No purtroppo: dopo i fasti dell’era sarriana, ci è toccato vivere sulla nostra pelle il ciclo ancelottiano che di fatto ha portato il Napoli a perdere il suo status di seconda potenza del campionato di Serie A. Con lo scontato esonero di Carletto, ecco giungere sotto Il Vesuvio non un fantallenatore ma un incredibile uomo di carisma come Rino Gattuso. Accolto con scetticismo, l’ex centrocampista del Milan è riuscito a risollevare la barca che stava affondando, traghettandoci verso un insperabile, almeno fino a poco tempo fa, 6° posto e verso una possibile finale di Coppa Italia. Cosa chiedere di più a Ringhio? La sua voglia di trasmettere al gruppo quella carica agonistica necessaria per giocare più competizioni da protagonisti sta dando i suoi frutti. Con gli occhi della tigre, il Napoli, di questo passo, potrà davvero tornare in cima alle vette calcistiche più impervie.
Gattuso il passionale
Gattuso rappresenta in questo momento un valore aggiunto per il Napoli. Con tutto il rispetto per un super-vincente come Carlo Ancelotti, Rino ha quel qualcosa in più sotto il profilo caratteriale che può servire per mettere di nuovo in carreggiata un Ciuccio che deve prima di tutto ritrovarsi a livello mentale. Gli schemi sono senza dubbio importanti, come lo sono i movimenti dei giocatori con e senza palla, ma quando la testa non c’è si va subito in difficoltà, e in quel caso poco e nulla si può fare. L’ex centrocampista del Milan oggi allenatore è un personaggio pittoresco, passateci il termine, soprattutto per i suoi metodi comunicativi che appaiono, a un occhio disattento, burberi e invece sono molto diretti. Il suo modo di fare è così passionale che lo porta a sembrare per certi versi anche eccentrico, certamente mai come attaccanti del calibro di Mario Balotelli, genio e sregolatezza insieme. L’(ex?) bomber del Brescia ha fatto del suo essere stravagante un mantra, dimenticando (purtroppo) che saprebbe anche giocare bene a pallone se solo lo volesse visto che Madre Natura gli ha regalato piedi dolci ed educati. Ricordate per esempio quelle “decorazioni” laterali sulla sua chioma che sfoggiò durante una giornata di shopping sfrenato a Milano oppure quando gli venne sequestrata la Maserati a causa di documenti non in regola o ancora quando venne coinvolto in una rissa? Forse peggio di lui ha fatto solo il funambolo Ronaldinho, questa volta un campione vero, che però ha sempre preferito al pallone i tanti, troppi divertimenti. Infine come scordare Cassano che tra imitazioni e spericolati ingressi in Ferrari agli allenamenti non ha mai smesso di far parlare di sé? E potremmo così continuare. Rino, ovviamente, non è mai stato quel tipo di atleta e soprattutto adesso che è un c.t. ancora in fieri cerca di essere il più equilibrato possibile anche se la rabbia gli scappa e anche facilmente. Strigliare ogni tanto Insigne e compagni è forse quello che sarebbe servito anche quando a sedere sulla panchina c’era il serafico Carlo Ancelotti.
L’apporto in campo del nuovo mister
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Al di là della carica agonistica che Gattuso sa e saprà dare al gruppo, il nostro nuovo allenatore, che presto dovrebbe rinnovare il suo contratto in essere, si sta facendo apprezzare anche per alcune novità tecnico-tattiche. Di quali novità si tratta? Il gioco del Napoli si concentra molto più sulle fasce rispetto a prima: in particolare i terzini e gli attaccanti si scambiano continuamente di posizione al fine di dialogare con le mezz’ali quando la palla è in possesso degli Azzurri, mentre in occasione della fase difensiva Rino crea densità in mezzo al campo in modo da obbligare gli avversari a girare al largo per provare la conclusione. Infine sulle palle inattive si cerca molto più spesso torri quali Milik, Manolas e Di Lorenzo, abili a sfruttare i cross morbidi e precisi di due pittori della traiettoria calcistico come Callejón e Insigne.