Argomenti fondamentali la Regione Campania e per il governatore De Luca sono il rischio di un secondo esodo dalle regioni del Nord, previsto con l’inizio della Fase due a cominciare da lunedì 4 maggio e l’organizzazione della scuola per il prossimo anno scolastico. E proprio su queste due tematiche ci sono stati dei chiarimenti tra lo stesso presidente De Luca e i due ministri, dell’interno Lamorgese e dell’istruzione Azzolina.




“Ho avuto un colloquio con il ministro Lamorgese – così scrive De Luca sul suo profilo social – per il previsto esodo verso la Campania del 4 maggio. Ho espresso fortissima preoccupazione rispetto al fatto che arrivi di massa e incontrollati possano determinare espansione del contagio e vanificare i sacrifici fatti per 2 mesi dai campani. Il Governo ribadisca che gli arrivi da altre regioni devono essere motivati da ragioni di lavoro o sanitarie e autocertificati”.

Quindi, come confermato dal Ministro dell’interno, per quello che riguarda la Campania “rimarrà fermo l’obbligo per chiunque venga da fuori regione, di segnalare alla Asl di competenza il proprio arrivo, così da procedere a controlli nel 15 giorni successivi. Invito i sindaci a segnalare alle Asl e alla Regione gli arrivi. E’ una funzione essenziale per consentire di tenere la situazione sotto controllo”.




Saranno inoltre mantenuti controlli preventivi nelle stazioni ferroviarie.”Ho sollecitato il ministro a esercitare analoghi controlli ai caselli autostradali e nelle stazioni di partenza”.

Il presidente della giunta regionale ha poi comunicato di aver scritto anche al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, per chiedere che, nelle ipotesi al momento allo studio per la ripresa del prossimo anno scolastico, non vi sia la previsione di riduzione degli organici, ma esattamente il contrario, cioè un potenziamento delle docenze.

“L’impossibilità – ho scritto al Ministro Azzolina – di consentire assembramenti che costituirebbero un pericolo per la salute pubblica, come più volte Lei ha sottolineato, comporta, come prima logica conseguenza quella di evitare le cosiddette “classi pollaio”. A maggior ragione nel caso in cui dovessero pervenire indicazioni nazionali che prevedessero una didattica in presenza da garantire anche attraverso un “dimezzamento” di alunni per classe e doppi turni. Sarebbe quindi necessario, un potenziamento degli organici”.




L’attenzione resta comunque alta per quel che riguarda ciò che potrebbe accadere lunedì prossimo con il rientro dal Nord di cittadini meridionali e Campani in particolare. Per quel che riguarda la scuola è ancora tutto da definire, ma c’è ancora tempo per organizzare la pubblica istruzione sempre compatibilmente con l’andamento della pandemia. Si ragiona comunque sulla didattica a distanza e sulla possibilità di creare classi con un numero inferiore di alunni, con doppi turni e soprattutto con un numero di docenti che di certo non potrà essere inferiore a quello attualmente in servizio.


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