Troppi i medici e gli infermieri contagiati dal virus al Covid Hospital nel Comune di Boscotrecase. Tra giovedì e venerdì sono stati rilevati, dagli screening ordinari al personale sanitario, 16 nuovi positivi; nella mattinata di sabato altri 10 che portano a 51 il numero totale degli infetti. Un vero focolaio interno al Sant’Anna e SS.Maria della neve, una vera allarmante emergenza.
Gli infermieri si sono dichiarati esausti ed hanno lanciato un grido di aiuto e di protesta: “Siamo stanchi, rispettate le regole. Aiutateci a fermare questa pandemia“.
Il personale medico e sanitario, di fatto, si è decimato e coloro che sono rimasti in servizio non riescono a seguire i 90 ricoverati di cui 8 in terapia intensiva.
Intanto, nei primi giorni di novembre la direzione sanitaria ha annunciato l’attivazione di altri 20 posti letto riservati alla degenza generica ed alla sub intensiva.
Tra coloro risultati positivi al virus all’interno del presidio vesuviano, Giovanni Savino, caposala sella sub intensiva e sindacalista Uil: “È una strage del personale, subito il blocco dei ricoveri”.
La richiesta di dare lo stop ai ricoveri a causa delle insostenibili condizioni in cui il personale medico versa, è stata condivisa ed espressa in coro dalle varie voci sindacali. “La situazione è insostenibile e per questo bisogna adottare dei correttivi sia per quanto riguarda i percorsi sporco-pulito, sia per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuali (Dpi) che dovrebbero avere una tenuta di sicurezza molto alta. Non si riesce a capire cosa stia accadendo a differenza della prima ondata di marzo, quando i contagi erano stati fortemente limitati. Probabilmente il tentativo di ampliare i posti letto può essere una concausa nella trasmissione dei contagi, i quali si succedono a ritmi incalzanti. Occorre agire subito”, hanno scritto Michele Maddaloni della Cgil e Gennaro Cesarano della Uil in una lettera indirizzata al direttore dell’Asl Na 3 Gennaro Sosto.
“Richiediamo un immediato blocco dei ricoveri – prosegue il documento delle organizzazioni sindacali – e la sospensione dell’apertura di nuovi posti letto, un celere impiego di personale da arruolare anche con provvedimenti extra, considerato che il numero dei posti letto da 34 è già stato portato a più di 80 e il personale che è stato immesso in servizio non è riuscito nemmeno a compensare le uscite dei lavoratori contagiati”.
I vertici dell’azienda sanitaria competente, intanto, hanno dato il via ad un indagine interna mirata a comprendere le dinamiche e le motivazioni dell’innesco del focolaio. Disposto, infine, uno screening entro i primi giorni della prossima settimana su tutto il personale sanitario.
A Boscotrecase, stando alle dichiarazioni di Gennaro Sosto, il dato complessivo dei contagi tra il personale , sarebbe “in linea con quello registrato in altre strutture sanitarie a livello nazionale, pari al 10-15% del personale in servizio”. Un dato che però deve comunque “ritenersi comunque allarmante, in quanto genera ulteriori criticità all’interno di un sistema messo già in seria difficoltà dal crescere continuo dei ricoveri”.
“Nessuna falla nel sistema di sicurezza”, continua il direttore generale dell’azienda sanitaria: “Abbiamo effettuato una revisione dei vari processi interni e nulla, né in termini di gestione del personale né per ciò che concerne i dispositivi di protezione, lascia trasparire disattenzioni. Purtroppo a cambiare negli ultimi tempi sono stati i dati relativi ai contagi giornalieri: se prima nell’area interessata se ne registravano mediamente 200 al giorno, oggi siamo sui 700-800 quotidiani. Un dato quadruplicato, come è quadruplicato il numero dei sanitari risultati positivi”.
La Asl Napoli 3 Sud sta già affrontando il problema con mosse alternative: “Siamo al lavoro per sopperire alle momentanee assenze del personale oggi impossibilitato a recarsi al lavoro – concluso Sosto – sia con personale interno, già in parte giunto, sia con avvisi esterni per reperire risorse da inserire all’interno dei reparti Covid di Boscotrecase e Torre del Greco, ovviamente cercando al contempo di non lasciare scoperte le strutture che forniscono assistenza extra-Coronavirus”.
Emanuela Francini