Il boom di contagi che ha investito la provincia di Caserta e in particolar modo la zona dell’agro-aversano dove si è registrato un incremento considerevole dei contagi, ha spinto i sindaci di diciannove comuni a chiedere l’intervento tempestivo dell’Esercito.
La situazione epidemiologica nel casertano sta sfuggendo di mano e a nulla sono servite le proteste dei primi cittadini che hanno lamentato gravi disservizi da parte dell’Asl.
Ritardi nell’effettuazione dei tamponi si sono accumulati nel corso dei giorni, così come nei ricoveri e nell’assistenza domiciliare per gli affetti da Covid. Difficoltà e mancanze sono state riscontrare anche nella comunicazione dell’esito dei tamponi al punto tale da costringere molti sindaci ad agire con fermezza emanando ordinanze di chiusura di strade e piazze per evitare gli inevitabili assembramenti, complice anche il bel tempo di queste ultime settimane.
“Se noi sindaci variamo ordinanze – hanno scritto i diciannove sindaci al termine di una riunione tenutasi in modalità telematica in un documento inviato al governo, – abbiamo bisogno del supporto dell’esercito e di più forze dell’ordine affinché queste regole siano fatte rispettare. È impensabile credere che le Polizie Municipali, ovunque ridotte all’osso – hanno sottolineato – possano da sole realizzare un capillare controllo dei vari territori. Alcuni di noi hanno già firmato le ordinanze, altri sono pronti a farlo”.
I sindaci si dicono estremamente preoccupati sulla lentezza dell’Asl nel comunicare i nuovi casi accertati di positività e finanche le guarigioni. Un rallentamento che comporta non solo il rischio di ulteriori contatti a rischio, ma anche un ritardo su tutto il protocollo da attuare sia per i contagiati, che per chi si ritrova in isolamento e per gli stessi guariti.
“Comprendiamo le difficoltà del momento e sappiamo che le aziende sanitarie locali, con le loro strutture distrettuali, sono sotto stress e hanno pesanti carenze di organico, ma riteniamo inaccettabile – dichiarano i sindaci- che le comunicazioni di nuove positività vengano effettuate dopo giorni, visto che questo ritardo si ripercuote sull’attivazione dei servizi di assistenza e supporto comunale. Ma ciò che non può essere più tollerato è il ritardo nell’esecuzione dei tamponi, soprattutto di guarigione, cui spesso bisogna aggiungere giorni e giorni di attesa per la comunicazione dell’esito”.