Pene esemplari per gli aggressori del carabiniere Giovanni Ballarò. Ieri sera è stata emessa la sentenza dei magistrati del tribunale di Torre Annunziata nei confronti di 5 stabiesi. Sono stati condannati a 7 anni e 2 mesi Antonio Longobardi (a fronte dei 9 anni richiesti dal pm), Ferdinando Imparato, Giovanni Salvato, Pio Lucarelli e Carmine Staiano (per tutti la richiesta di carcere del pm era di 7 anni e 6 mesi). E’ stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione invece Manuel Spagnuolo: si tratta del 42enne che rubò il portafogli al carabiniere, che si trovava inerme sull’asfalto subito dopo la vile aggressione. Per lui il pm aveva chiesto 3 anni e 6 mesi, quindi i giudici hanno aggiunto due mesi di reclusione.
L’episodio si verificò nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto scorso nei pressi della villa comunale di Castellammare. Qui l’appuntato Ballarò (37 anni, in servizio alla caserma di Gragnano) venne brutalmente picchiato da un branco di persone. Lui era libero dal servizio e si trovava in villa insieme ai suoi familiari. Era intervenuto per sedare una rissa sfociata per motivi di viabilità. Pochi giorni dopo i carabinieri arrestarono i responsabili. Tra gli arrestati ci fu anche il 17enne Pasquale D.M. La vicenda ebbe un’eco nazionale e finì su tutti i media italiani. Nel processo il Comune si è costituito parte civile, per danni di immagine nei confronti della città.
“I fatti avvenuti nella notte del primo agosto scorso rappresentano un colpo al cuore della città – afferma il sindaco Gaetano Cimmino – Quel giorno ci svegliammo scossi e impauriti, messi all’angolo da ragazzi fuori controllo, con un appuntato dei carabinieri che lottava tra la vita e la morte, con il nome di Castellammare sulle pagine di cronaca di tutta Italia. “Castellammare è un’altra cosa”, dichiarò allora ai giornali Ballarò, che raggiunsi anche telefonicamente poche ore dopo l’aggressione.
E pochi giorni dopo l’intera città, quella vera, era in piazza – continua – cittadini, associazioni, forze dell’ordine, diocesi, sindaci del comprensorio. Castellammare, che non dimentica mai il motto del suo stemma, si è rialzata ancora una volta e ancora tante volte si rialzerà ove ve ne fosse bisogno”. Il caso è quello ormai noto del carabiniere che, avendo assistito a una rissa scaturita da un incidente stradale, si recò sul posto pur essendo libero dal servizio e riprese la scena col telefono. Ballarò venne in pochi minuti circondato e colpito più volte, anche con caschi e oggetti d’arredamento. I carabinieri, a tempo di record, analizzarono le immagini filmate, estrapolate da un sistema di videosorveglianza.
In particolare, tra i più violenti ci sarebbe proprio Longobardi, coinvolto nell’aggressione, che avrebbe colpito il carabiniere con pugni e calci. Ballarò venne anche ferito con uno sgabello di ferro alla testa. Nelle immagini esaminate dalle forze dell’ordine si vide infine un altro aggressore, che scese da un motociclo e prese a calci il militare già inerme a terra. Dopo l’aggressione, si verificò un altro episodio deprecabile: il furto del portafogli del carabiniere. Anche il responsabile di quel gesto fu subito arrestato dalle forze dell’ordine.










