Ne hanno dato comunicazione le autorità locali che hanno accertato sino ad oggi almeno 7 casi e 3 morti riconducibili al virus che tra il 2013 e 2016 causò oltre 11.300 morti in 10 paesi della regione africana
Nel mese di gennaio, nella località di Gouecke, alla frontiera con la Liberia, la prima vittima ed il contagio fra i partecipanti al funerale.
Gli accertamenti successivi avevano infatti confermato l’ipotesi, mettendo in allerta le autorità che hanno immediatamente predisposto le misure di controllo necessarie. “Siamo in situazione epidemica” ha dichiarato il capo della sanità nazionale, Sakoba Keita, dati alla mano.
Pronto l’intervento dell’Organizzazione mondiale della sanità che dal 2016, monitora ogni nuovo caso per evitare che possa degenerare e dar vita a una nuova pandemia. Contattati i produttori, il vaccino dovrebbe arrivare in Guinea in brevissimo tempo.
“Intendiamo consegnare rapidamente gli strumenti necessari per aiutare la Guinea, che ha sviluppato già una grande esperienza” ha dichiarato Alfred George Ki-Zerbo dell’Oms in una conferenza stampa a Ginevra al termine di una riunione con le autorità sanitarie di Conakry.
Anche nella vicina Liberia alzato lo status di allerta, rafforzati tutti i controlli e messe in campo tutte le misure necessarie per prevenire ed evitare il diffondersi del virus.
L’Ebola può causare una morte fulminea nel periodo stesso di incubazione che va da 2 a 21 giorni. Una percentuale molto alta, circa il 50% dei pazienti, non sopravvive. Sintomi del contagio sono la febbre alta, forte mal di testa, dolori muscolari, diarrea, vomito, dolori addominali e emorragie inspiegabili.