Maratona Consiglio Comunale a Pompei. Approvato il Bilancio, ma c’è la “grana espropri”

Ci sono infatti volute oltre sei ore per discutere i 25 punti all'ordine del giorno della seduta che, in pratica, ha deciso soltanto due cose. Ancora attacchi dalla minoranza, ma la maggioranza tiene

Pompei. Ok al Bilancio 2022, la maggioranza tiene nonostante gli ultimi “mal di pancia” interni. Però riesplode il caso Hub ferroviario.

Questa l’estrema sintesi di quanto accaduto ieri, a Palazzo De Fusco, al termine del consiglio comunale più lungo della pur breve storia di Pompei. Ci sono infatti volute oltre sei ore per discutere – usando però in tal caso un bonario eufemismo – i 25 punti all’ordine del giorno della seduta che, in pratica, ha deciso soltanto due cose.



La prima: dieci voti contro quattro – al momento della votazione erano assenti tre consiglieri della minoranza – e con questi numeri la maggioranza del sindaco Carmine Lo Sapio, ha approvato il bilancio di previsione 2022 da 96 milioni di euro. Maggioranza che iniziava a scricchiolare proprio a causa della “grana espropri” esplosa, tre giorni fa, in via Crapolla per le operazioni preliminari relative al progetto Eav.

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“Un bilancio ridicolo e senza prospettive” ha tuonato ancora, ieri in aula, il capogruppo dell’opposizione, Domenico Di Casola. Che per protesta si è inoltre “astenuto da ogni discussione al riguardo”. L’accusa principale scagliata contro il governo cittadino è quella di aver “evitato il confronto. La maggioranza – così ancora Di Casola – ha calato il suo bilancio dall’alto quasi ordinando” la convocazione di “appena due riunioni delle commissioni permanenti al Bilancio e ai Lavori Pubblici, che per giunta si sono svolte durante l’ultima settimana santa”.




Andando nello specifico, lo schema di bilancio 2022-2024 prevede un IMU al 10,60 per mille per gli immobili diversi dalle abitazioni principali e un incasso derivante dalla nuova Tari imposta ai cittadini che sfiora i 7 milioni e 500 mila euro. Nella voce delle entrate a farla da padrone saranno anche i proventi da multe per violazioni al CdS: 380mila euro.

A svelare pubblicamente altri importi è stato il consigliere comunale Marino Veglia (Movimento Democratico Pompeiano), che ha accusato la minoranza di “ostruzionismo inutile e dannoso“.

“Abbiamo stanziato 40mila euro per le politiche giovanili (nel 2021 erano 3mila ndr) 150 mila euro per gli arredi urbani – la replica di Veglia – 220 mila euro a favore della sicurezza nelle scuole”. Nel nuovo bilancio, l’amministrazione ha previsto inoltre circa 300 mila euro per il rilancio del settore eventi e turismo messo in ginocchio dagli ultimi due anni di pandemia da Covid.



Approvato il bilancio, il tema “caldo” è stato nuovamente il progetto Hub di interscambio ferroviario da 33 milioni di euro finanziato dal Ministero Beni Culturali e appaltato a Rfi. In questo caso, la denuncia del leader della minoranza resta fortissima: “E’ quantomeno singolare invertire la destinazione urbanistica (da parcheggio storico ad area a verde e viceversa ndr) di particelle catastali adiacenti”, così ieri Di Casola, che ha dunque ripreso con vigore una vecchia battaglia partita a maggio 2021. “Mi chiedo quali siano gli interessi particolari della politica pompeiana, che hanno infine spinto il Ministero a Roma per l’approvazione del definitivo progetto Hub”.

Accuse “gravi”, secondo il presidente del consiglio comunale, ovvero mister mille voti, Giuseppe La Marca, che ieri si è detto disponibile “a inoltrare una formale denuncia alle forze dell’ordine” qualora le accuse sui presunti “cambi di destinazione facili”, paventate nuovamente dalla minoranza, si rivelassero “passibili di segnalazione alle autorità competenti”.

Salvatore Piro


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