Il Savoia centra la terza vittoria in campionato, prima casalinga, ai danni del Givova Capri Anacapri con un sonoro quanto giusto 4-1
Gli oplontini di mister Barbera tornano al 4-3-3. Scarpa, Aquino e Onda hanno il compito di offendere, sulla mediana Barbato agisce assieme a La montagna e Strazzullo. Sul versante opposto l’esordiente Gennaro Monaco cerca di mettere assieme una formazione presentabile, alle prese con squalifiche ed infortuni che lo privano di diversi elementi di spicco della rosa. Alla fine opta per un cauto 4-4-2 con ben sei under in luogo dei due regolamentari.
La posta in palio è importante per entrambe le compagini invischiate nella parte bassa della classifica, ma la tensione non impedisce alle squadre di cercare il gol attraverso la manovra. Più sbarazzina, affidata alla ripartenza quella degli isolani, più elaborata quella dei padroni di casa che cercano come sempre ispirazione nella classe del sempiterno capitano Ciccio Scarpa.
Le occasioni fioccano da una parte e dall’altra. In apertura il peperino Giliberti scappa via in contropiede alla disattenta guarda di Russo ed è necessaria tutta l’abilità di super Mario Landi per opporsi al fendente velenoso del trequartista caprese. Per i bianchi è capitan Scarpa a penetrare in area dalla sinistra ma Prete compie il primo di una lunga serie di interventi provvidenziali e salva in angolo la propria porta. Sugli sviluppi del corner Scarpa la gira di testa ma non riesce ad imprimere forza e la ghiotta occasione svanisce.
Al 12’ ospiti in vantaggio. Annunziata lascia troppo spazio a Cianciulli che sfrutta al meglio l’incertezza del giovane avversario, lo punta con decisione e lo supera di netto, il terzino, commettendo il secondo errore di fila, trattiene l’avversario; calcio di rigore ineccepibile. Si presenta sul dischetto il fantasista Giliberti che legittima il numero 10 impresso sulla sua maglia apparecchiando un cucchiaio molto spettacolare, Landi battuto ed ospiti in vantaggio.
Il Savoia, che sino a quel momento aveva già fatto vedere cose interessanti, spinge il piede sull’acceleratore. L’asse di sinistra della squadra oplontina con Russo, Scarpa e Barbato sembra funzionare molto bene; il capitano si invola rubando il tempo ad Apuzzo e viene abbattuto a pochi metri dalla linea di porta da un intervento a forbice di Notari; l’arbitro non conosce la legge sulla impenetrabilità dei corpi e fa ampi cenni di continuare. Il pareggio è nell’aria e si materializza con una perla inanellata da Barbato il quale, posizionato nel vertice sinistro dell’area, rientra sul destro e fa partire un tiro a giro di cristallina bellezza che si deposita all’incrocio dei pali opposto. Chapeau!
Alla mezz’ora il terzino Russo in uno scontro fortuito di gioco ha la peggio e deve abbandonare il campo per un duro colpo al naso. In questa circostanza Barbera inserisce il difensore centrale Conti e dirotta sulla fascia sinistra Nino Guarro, così riportandolo agli inizi della carriera quando consumava l’erba della fascia con le sue prepotenti scorribande. I bianchi continuano ad avere il predominio del gioco e solo la vena storta dell’arbitro, Magnifico di nome ma non di fatto, gli impedisce di cogliere il raddoppio. Due i penalties negati ai savoiardi su altrettanti interventi fallosi in area ai danni di Strazzullo, addirittura ammonito per simulazione, e di Aquino agganciato alle spalle mentre calciava dal vertice destro dell’area.
All’inizio della ripresa l’episodio che indirizza pesantemente il match. Bella combinazione Guarro, Scarpa, Barbato ed il giovane, quanto ingenuo Apuzzo, commette il secondo fallo da ammonizione che lascia i suoi in dieci uomini. A questo punto i capresi si rintanano all’interno della proprio trequarti affidando al solo Giliberti i rari tentativi di sortita per alleggerire la pressione savoiarda che si fa sempre più insostenibile con il passare dei minuti. I bianchi, forti della superiorità numerica, avviluppano gli avversari in una fitta trama di passaggi che spostano continuamente il fronte del gioco da destra a sinistra, mettendo a dura prova tutto l’impianto difensivo degli ospiti. Guarro diventa quasi un’ala sinistra e con l’ausilio di Scarpa sfonda più volte da quel lato. Imprecisione nella rifinitura, precipitazione nella conclusione e la bravura eccezionale del portiere avversario che para l’impossibile sono le motivazioni per le quali si resta sul pari, ma è evidente che la resistenza non potrà durare a lungo.
Corre il minuto 67 quando sull’ennesimo cross di Guarro, il bomber Aquino appostato sulla destra dell’aerea controlla il pallone e lascia partire di collo esterno un missile terra aria che si insacca sotto il primo incrocio. Meritato vantaggio dei bianchi ed altra segnatura di pregio.
Il Savoia, in vantaggio di un uomo e di un gol, con tutta l’inerzia della gara dalla propria parte, non si accontenta e cerca ancora la porta avversaria. Le occasioni fioccano, in particolare per Scarpa che cerca con grande determinazione la marcatura che lo porterebbe al primo posto nella classifica dei marcatori savoiardi scavalcando Bobbio. Soddisfazione raccolta al minuto 83 quando, bene imbucato da Onda, regge la spallata dell’avversario e trafigge il portiere con preciso rasoterra dalla destra profonda dell’area di rigore. Il capitano è felice e ne ha tutti i motivi. Esibisce l’apposita maglietta celebrativa e corre a raccogliere il calore di compagni e tifosi. Ciliegina sulla torta il 4-1 di La Montagna che al 92’ spara un bolide sotto la traversa raccogliendo una corta respinta della difesa dopo i tentativi di Cuomo e Ferraro.
Il Savoia sfata il taboo della vittoria casalinga e la centra ai danni di un avversario certamente volenteroso quanto ampiamente rimaneggiato, ma questa considerazione non deve dare l’idea di un Capri Anacapri arrendevole che abbia fatto da sparring partner ai bianchi. La partita c’è stata ed è stata partita vera, almeno sino a quando le squadre sono restate in parità numerica; gara correttissima ma intensa.
La porta è stata violata ma solo su rigore dopo il clean sheet della settimana passata e la difesa non è più la peggiore del girone.
Alcuni elementi come Aquino hanno ritrovato una condizione fisica se non ottimale quanto meno sufficiente ed il loro apporto in fase offensiva risulta in fase crescente (tre gol in due gare, zero nelle sei partite precedenti). La differenza rispetto al passato è evidente, così come sembra cresciuta anche la propensione offensiva dei terzini che collaborano molto di più alla manovra, anche se quasi solo esclusivamente sulla corsia mancina dove l’asse Russo-Scarpa funziona molto meglio di quello destro dove la coppia Annunziata-Onda palesa dei limiti di varia natura che ne pregiudicano l’efficacia.
Due vittorie di seguito che fanno punti e morale, in attesa che le vicende societarie, che tengono i tifosi con il fiato sospeso, si sblocchino positivamente.
Salvatore Curcio