Gli occhi della camorra sull’appalto relativo alla gestione del cimitero: è l’allarme dei commissari prefettizi a Castellammare di Stabia, che hanno deciso di mettere dei paletti ancora più stretti nell’appalto che sarà affidato nelle prossime settimane, per una cifra di oltre un milione di euro. Secondo l’Antimafia napoletana i clan camorristici stabiesi avrebbero alzato il tiro sul business cimitero, ritenuta una delle attività legali che frutta di più nella quale è più facile riciclare i soldi sporchi.
Castellammare, appalto cimitero: “paletti” stretti contro il rischio camorra
Da qui le contromisure della commissione prefettizia, guidata da Raffaele Cannizzaro, che ha imposto il controllo serrato sulle ditte che presenteranno offerte. A Castellammare il nuovo bando avrà una durata di cinque anni e, tra i compiti previsti, c’è anche la gestione della sala autoptica. Da Palazzo Farnese si garantisce dunque la massima attenzione su questo appalto, anche perché le ripetute interdittive antimafia della Prefettura (che riguardano anche ditte che lavorano in altri Comuni dell’hinterland napoletano) sembrano confermare che quello dei servizi cimiteriali è uno dei settori più a rischio d’infiltrazioni camorristiche.
Le inchieste sul riciclaggio che interessano il clan D’Alessandro
Tanto più che, proprio a Castellammare, esistono inchieste sul riciclaggio che interessano il clan D’Alessandro (ritenuta la cosca egemone in città) e i Cesarano del rione Ponte Persica. Organizzazioni criminali che già in passato avrebbero fatto capire la loro smania d’inserirsi in questi appalti pubblici. L’attenzione dei commissari, dunque, è massima.