Giorni difficili in casa Napoli, fra le numerosissime critiche ricevute da Rudi Garcia dopo il pareggio di Genova e una presunta tensione in spogliatoio. Giorni difficili a cui si sta cercando una soluzione immediata: serve più gioco, più coraggio, più tutto.
E dopo una sconfitta e un pareggio che hanno sollevato il malumore generale, Garcia è obbligato a partire con il piede giusto in Europa. Anche perchè se non dovesse farlo, c’è il rischio che la panchina inizi seriamente a ballare. Il primo tentativo di ripartenza non è andato bene, a Braga però non si può sbagliare. Ne va probabilmente di una panchina.
Chi è il Braga
Arrivati dai playoff, in cui hanno prevalso sui greci del Panathinaikos, i lusitani vengono da un terzo posto nello scorso campionato, a cui quest’anno si contrappone una partenza altalenante, con 7 punti su 15 conquistati e un misero ottavo posto da migliorare.
Un dato particolare dei biancorossi in questo inizio di stagione riguarda i gol fatti e i gol subiti: ben 10 per parte. Una statistica che si rispecchia perfettamente in campo, con un attacco che metterà bene in guardia JJ e Rrahmani ma con una difesa facilmente penetrabile.
Occhio soprattutto alla stellina Abel Ruiz, classe 2000 che quest’estate è finito nel mirino di Tiago Pinto, che lo avrebbe fortemente voluto alla Roma. Cresciuto nelle giovanili del Barcellona e finito al Braga nel 2020, sembra ormai pronto per il salto di qualità.
Da non sottovalutare neanche il libico Al Musrati, metronomo del centrocampo iberico. E poi ben quattro garanzie che fanno del Braga una squadra ricca di esperienza: Joao Moutinho, Pizzi, Ricardo Horta e Fonte.
Come arriva il Napoli
Il Napoli si presenta in Portogallo con il morale sotto le suole, dopo un avvio di campionato tutt’altro che convincente e le voci insistenti che girano freneticamente attorno allo spogliatoio. Tanta tensione.
Tensione che gli azzurri possono benissimo trasformare in voglia di vincere, e lo si è visto a Genova, con una reazione di orgoglio dopo una partita a dir poco orrenda dettata dalla fame di vittoria.
Certo è che però per andare avanti serve molto di più: Rudi Garcia ha poco tempo per trovare la quadra e cercare di impostare nei meccanismi della squadra un calcio in grado di divertire e far vincere. A tutti però, in un momento che sembra difficile ma che necessita di qualche altra prova, va data piena fiducia: il Napoli non può giocare in un clima così teso.
Che partita aspettarsi
Si sa, in Champions è raro aspettarsi squadre che giocano all’italiana, a maggior ragione se adesso alla guida del Napoli non c’è più Spalletti, l’artefice del calcio totale che ha costretto chiunque a rincasarsi perennemente nella propria metà campo.
Fatto sta che gli azzurri non potranno stare con le mani in mano e dovranno quanto meno imbastire qualcosa in più di quanto visto al Marassi. Sarà una partita di orgoglio per entrambe le squadre, non partite benissimo e con tanta voglia di rifarsi.
Il Napoli parte con i favori del pronostico, ma al di là dell’avversaria giocare in Portogallo non è mai semplice, chiedere all’Inter per informazioni: ci sarà da aspettarsi un Braga rognoso, che potrà contare anche sul fattore campo e semplicemente sull’agonismo del giocare contro i campioni d’Italia.
Le probabili formazioni
In casa Braga non ci sono dubbi per il tecnico Artur Jorge, pronto a schierare un 4-2-3-1 orchestrato da un’ottima trequarti e da una mediana ricca di visione e qualità. E poi in attacco è la punta Abel Ruiz il pericolo numero uno.
Per quanto riguarda il Napoli, sembra arrivata l’ora dell’esordio di Natan, che a quanto pare è in vantaggio nel ballottaggio con Juan Jesus. Dubbi invece per quanto riguarda il terzino sinistro e l’ala destra: Olivera e Politano i favoriti. Unico assente Gollini.
Braga (4-2-3-1): Matheus; Gomez, Fonte, Olivera, Marin; Vitor Carvalho, Al-Musrati; Ricardo Horta, Pizzi, Bruma; Abel Ruiz
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia









