Uccise un 20enne e bruciò il corpo a Pianura, arrestato un 16enne

Il movente, secondo quanto ricostruito, sarebbe da ricondurre a dissidi relativi alla gestione dell'attività di spaccio e alla suddivisione dei "guadagni"

Svolta nelle indagini per l’omicidio di Gennaro Ramondino avvenuto nella notte del 31 agosto a Napoli. Venerdì la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per il 16enne Massimiliano Santagata, già detenuto in un carcere minorile dove gli sono state notificate le nuove accuse, ritenuto l’autore dell’assassinio del ventenne, il cui cadavere fu rinvenuto carbonizzato tra le sterpaglie in un terreno in contrada Pisani a Pianura.

Un delitto commesso in concorso con altri giovani però tutti maggiorenni. Ramondino, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva intrecciato dei rapporti con Santagata, a capo di una paranza del quartiere Pianura.

Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni, l’omicidio sarebbe avvenuto in un sottoscala di via Comunale Napoli nel quartiere di Pianura, generalmente utilizzato dai gruppi criminali della zona come piazza di spaccio.

La vittima Gennaro Ramondino

Santagata, attualmente già detenuto per altra causa, nella serata dello scorso 31 agosto, avrebbe esploso all’indirizzo della vittima alcuni colpi d’arma da fuoco a bruciapelo, uccidendolo sul colpo. Successivamente, aiutato da alcuni complici, trasportò il cadavere in aperta campagna, dove lo diede alle fiamme insieme alle sterpaglie presenti nella campagna di via Torre Poerio. Poi, sempre con il supporto dei complici eliminò ogni traccia del delitto dai locali del sottoscala in cui era avvenuto l’omicidio.

Il movente, secondo quanto ricostruito, sarebbe da ricondurre a dissidi relativi alla gestione dell’attività di spaccio di stupefacenti e alla suddivisione dei relativi proventi illeciti. Nelle scorse settimane per la soppressione del cadavere fu arrestato un altro ragazzo, maggiorenne, accusato di favoreggiamento, occultamento e distruzione del cadavere di Ramondino e delle autovetture utilizzate per la commissione dei delitti. Nel corso delle indagini è stata rinvenuta anche l’arma utilizzata per compiere l’omicidio, sotterrata in una zona di campagna del quartiere Pianura.

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