Resta in carcere il 38enne Pasquale Punzo, indagato per l’esplosione avvenuta lo scorso 18 novembre nell’abitazione di via Patacca, a Ercolano, trasformata in una fabbrica abusiva di fuochi di artificio illegali.

Lo ha deciso il gip di Napoli che ha convalidato il fermo emesso dalla procura partenopea per i reati di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale e anche il reato di caporalato.
Punzo, assistito dall’avvocato Domenico Scarpone, ha deciso di non rispondere al gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere in sede di udienza di convalida del fermo, ma ha deciso di rilasciare dichiarazioni spontanee. “Io non c’entro niente in questa storia“, ha detto negando le accuse a lui rivolte dai sostituti procuratori Stella Castaldo e Vincenzo Toscano, che gli contestano i gravissimi reati.
Intanto, nel secondo policlinico di Napoli, sono in corso le autopsie sui corpi delle tre vittime: le gemelle Sara e Aurora Esposito, di 26 anni, e il 18enne Samuel Tafciu uccisi nel violento scoppio che ha mandato in frantumi l’abitazione in cui era stata allestita la fabbrica illegale di materiale pirotecnico non convenzionale.
Intanto, a Ercolano dello scoppio, dove ora c’è un cratere, durante la bonifica e messa in sicurezza in corso in via Patacca.