“I fantasmi non esistono. I fantasmi siamo noi”. Così Pasquale Lojacono, personaggio di “Questi fantasmi!”, la commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1945 ‒ in onda in prima serata, su Rai 1, il 30 dicembre, con la regia di Alessandro Gassmann ‒ sintetizza in due battute il tema centrale della drammaturgia eduardiana, in equilibrio tra comicità e tragedia: quello della vita vera sostituita da maschere e travestimenti imposti agli uomini dalle circostanze.
Massimiliano Gallo (Pasquale) e Anna Foglietta (Maria) sono gli interpreti (insieme, tra gli altri, a Gea Martire, Maurizio Casagrande e Alessio Lapice) di questa commedia diventata film nel 1954, portata in scena, nell’edizione televisiva del 1962, dallo stesso Eduardo insieme a Regina Bianchi e ad altri attori, e tra le prime del Maestro ad essere rappresentate all’estero (a Parigi, nel 1955, con Sarah Bernhardt sul palcoscenico del Théâtre de la Ville).
Ambientato e realizzato nel cuore del centro storico di Napoli, il Tv movie mostra la crisi del rapporto tra Pasquale Lojacono e la moglie Maria, logorato dal contrasto tra l’aspirazione al benessere materiale e una vita reale costellata di fallimenti. I due si trasferiscono in un grande appartamento che il proprietario gli concede di occupare gratuitamente, a patto di sfatare le dicerie che lo vogliono infestato dai fantasmi. Qui, l’ingenuo Pasquale si adatta a vivere, senza sospettare che le somme di denaro che ogni giorno trova in casa sono quelle che Alfredo, l’amante della moglie, gli elargisce per tenerlo buono e pianificare la sua fuga con Maria, facendogli credere che i responsabili della sua fortuna siano proprio gli spiriti che abitano la casa.
A questo triangolo amoroso si aggiungono il portiere Raffaele con la sorella Carmela, e la famiglia dell’amante, ognuno impegnato a sfruttare le dicerie, sotto lo sguardo ironico e critico del professor Santanna che, dalla finestra dell’appartamento di fronte, senza mai farsi vedere, osserva e commenta con Pasquale gli avvenimenti misteriosi.
In questa commedia, i fantasmi entrano nella vita dei due coniugi per metterli di fronte a una scelta necessaria, facendo scoprire al protagonista la verità sulla loro vera natura, tutt’altro che soprannaturale.
Con molta probabilità, Eduardo è stato ispirato, per la realizzazione di questa storia, a un episodio di cui fu protagonista suo padre, Eduardo Scarpetta, la cui famiglia, in ristrettezze economiche, fu costretta a lasciare la propria abitazione da un giorno all’altro. Scarpetta riuscì a trovare in poco tempo una nuova sistemazione, all’apparenza di grande pregio rispetto all’esiguo affitto da pagare, e dopo alcuni giorni, il mistero fu svelato: la casa era frequentata da un impertinente “monaciello”.
Anche qui, come in ogni opera di De Filippo, le illusioni, le ambiguità, i sogni e le contraddizioni umane sono presenti in scena, come nella vita, in un’alternanza tra comicità e inquietudine, tra azione, riflessione e solo apparente leggerezza. “Questi fantasmi!”, ha detto Gassmann, “è una delle commedie di Eduardo più amate e conosciute. Gioca ‒ come era sua consuetudine ‒ sulla doppiezza umana e sulle solitudini, rimanendo sempre in bilico tra commedia e dramma. È anche un film immaginifico, che veleggia sempre tra realismo e passaggi onirici, tra risate e lacrime, lasciandoci dentro emozioni profonde”.
Viviana Rossi