Chiara, 35 anni, ha lottato per rimanere aggrappata alla vita per una settimana dopo aver dato alla luce suo figlio, prima che il suo cuore smettesse di battere. La donna residente al Parco Imperiale di Gragnano, ma originaria di Pagani, era al settimo mese di gravidanza quando, il 7 febbraio, un’emorragia cerebrale l’ha colpita improvvisamente mentre si trovava in casa con la famiglia. I soccorsi sono stati immediati: un’ambulanza del 118 l’ha trasportata d’urgenza all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove i medici hanno agito tempestivamente per salvare il bambino.

Il parto d’emergenza e trasferimento al San Giovanni Bosco di Napoli

I sanitari, guidati dal primario di ostetricia e ginecologia Eutalia Esposito, hanno eseguito un cesareo d’emergenza. Il neonato, che non ha riportato complicazioni, si trova ora sotto osservazione nel reparto di neonatologia.

Le condizioni della madre, invece, sono apparse da subito disperate. Per questo è stata trasferita al San Giovanni Bosco di Napoli, dove è stata ricoverata in terapia intensiva. Dopo giorni di lotta, il 14 febbraio è stata dichiarata la morte cerebrale.

Il cordoglio della comunità

La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale, che si è stretta attorno alla famiglia. Il sindaco di Pagani, Raffaele De Prisco, ha espresso il proprio cordoglio con un messaggio sui social: “La luce che hai portato al mondo in vita e fino all’ultimo sforzo con la nascita di tuo figlio possa continuare a irradiare chi ti ama. Alla famiglia il più sentito cordoglio di tutta la città“.

Una tragica coincidenza familiare

Un altro aspetto drammatico della storia riguarda una tragica coincidenza familiare. Circa trent’anni fa, la madre del marito di Chiara morì mentre era incinta. La donna cadde in strada e si ruppe la milza, era al nono mese di gravidanza. Fu portata all’ospedale di Vico Equense dove però morì assieme al piccolo. Quel bambino sarebbe stato il fratello del papà di Marco, che

Oggi, il marito di Chiara dovrà crescere il figlio, che porterà il nome dello zio mai nato, senza la sua compagna.

Chiara dona i suoi organi mentre viene aperta un’inchiesta sulla tragedia

Da tempo Chiara aveva espresso la volontà di donare i propri organi, un ultimo gesto di generosità che permetterà ad altre persone di continuare a vivere.

Intanto la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per verificare la gestione della gravidanza e accertare eventuali responsabilità mediche. Saranno esaminati i protocolli seguiti durante il periodo di gestazione e nelle ore precedenti l’ictus per stabilire se il decesso potesse essere evitato.

 

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