Acerra, il mistero della casa ripulita: cancellate le tracce della tragedia prima del sequestro

Parenti della piccola Giulia avrebbero pulito l’appartamento nella mattinata di domenica ripulita perché la nonna della bimba si sarebbe sentita male alla vista del sangue della nipote. Il padre estraneo ai fatti

Si infittisce il mistero sulla morte della piccola Giulia, la bimba di nove mesi sbranata dal pitbull di famiglia nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio nel quartiere Ice Snei di Acerra. Un nuovo tassello si aggiunge all’indagine: l’appartamento in cui si è consumata la tragedia sarebbe stato ripulito prima del sequestro, cancellando così importanti tracce sulla scena del crimine.

Le tracce cancellate: sangue eliminato e lenzuola cambiate

Secondo le informazioni emerse, dopo l’ispezione iniziale della Polizia Scientifica, alcuni parenti della bambina sarebbero entrati nell’abitazione e avrebbero eliminato le tracce di sangue dal pavimento e cambiato le lenzuola del letto dove la piccola era stata morsa mortalmente. Questo intervento sarebbe avvenuto prima delle 8 del mattino di domenica, quindi prima che le autorità procedessero con il sequestro dell’appartamento.

L’azione dei familiari sarebbe stata dettata dalla volontà di ripulire la casa per ragioni emotive, in particolare per evitare che la nonna materna della bambina, profondamente scossa dalla tragedia, continuasse a vedere il sangue della nipotina. Tuttavia, questa operazione potrebbe aver compromesso elementi fondamentali per le indagini.

Il padre della bambina estraneo alla pulizia della casa

A chiarire i contorni della vicenda è stato l’avvocato Luigi Montano, legale di Vincenzo Loffredo, il padre 25enne della piccola, attualmente indagato a piede libero per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza del pitbull. Loffredo, tuttavia, non avrebbe avuto alcun ruolo nella ripulitura dell’appartamento.

Secondo il suo legale, il giovane padre era stato in ospedale e successivamente in commissariato nelle ore successive alla tragedia. Dopo aver trasportato d’urgenza la figlia in pronto soccorso, era stato immediatamente ascoltato dagli inquirenti tra le 5 e le 7 nella mattinata di domenica. Quando è rientrato nell’abitazione, lo ha fatto accompagnato dalla polizia, con cui ha prelevato i due cani e li ha consegnati ai veterinari dell’Asl.

Riferisce di avere visto la Scientifica all’opera quando le tracce di sangue erano presenti e di non essere mai tornato da solo nell’abitazione”, ha dichiarato l’avvocato Montano, smentendo le voci circolate inizialmente secondo cui il padre avrebbe ripulito la scena, addirittura, prima ancora di portare la figlia in ospedale.

Possibili ripercussioni sulle indagini

La questione della scena del crimine alterata potrebbe complicare il lavoro degli inquirenti, che stanno ancora cercando di stabilire con esattezza la dinamica dell’aggressione e la responsabilità del pitbull. Inizialmente ritenuto l’unico responsabile della tragedia, l’animale non aveva tracce di sangue in bocca quando è stato sequestrato, alimentando dubbi e ipotesi alternative.

Gli investigatori dovranno ora ricostruire cosa sia stato eliminato dalla casa e valutare quanto questa ripulitura abbia compromesso le prove. Le indagini proseguono per fare luce su una vicenda che, con il passare delle ore, si fa sempre più oscura.

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